Lo Sbarco in Normandia, 80 anni dopo: mille morti in un'ora a Omaha Beach e il caso dei segnalatori di fumo giallo
Al via le celebrazioni in Francia con capi di Stato e di governo, ma senza Putin che non è stato invitato. Questa sera in onda su Rai 1 lo speciale di Ulisse con Alberto Angela
Esistono date che cambiano la storia. Il 6 giugno 1944, giorno dello sbarco degli Alleati in Normandia, è una di queste. La più grande operazione militare della storia, composta da statunitensi, inglesi, canadesi e francesi, iniziò la liberazione della Francia dal regime nazista tedesco di Hitler. A 80 anni da quell'evento epocale sono previste solenni cerimonie vicino alle cinque spiagge teatro dell'operazione Overlord, mentre questa sera in programma su Rai 1 andrà in onda lo speciale di Ulisse condotto da Alberto Angela sul «D-Day» (qui le anticipazioni).
Mille morti in un'ora a Omaha Beach
I numeri dell'attacco furono impressionanti: più di 150mila soldati, quasi 7mila navi da guerra e oltre 10mila aerei furono impiegati per travolgere bunker, casematte e fortificazioni naziste sulle coste normanne. Regista dell'operazione il comandante Dwight Eisenhower, futuro presidente degli Stati Uniti. Durante i mesi precedenti allo sbarco l'aviazione aveva pesantemente bombardato il nord della Francia, per preparare lo sbarco. Alle 6:30 del mattino di quel 6 giugno, sotto a un cielo plumbeo, prima i paracadutisti e poi i mezzi anfibi degli Alleati assaltarono cinque spiagge, chiamate con i nomi in codice Utah, Omaha, Juno, Gold e Sword.
Omaha beach (o bloody Omaha, come fu soprannominata) divenne il luogo simbolo. Lì, i bombardieri sbagliarono mira e lasciarono le difese tedesche intatte. Risultato: un morto ogni 3 secondi, un migliaio in poco più di un'ora. L'intera 29° divisione venne massacrata prima di mettere piede sulla spiaggia. Solo i veterani della 1° divisione Big Red One, che si arrampicarono coraggiosamente sulla scogliera, riuscirono a far saltare in aria i bunker del nemico. In un giorno di combattimenti furono quasi 10mila i morti.
I nazisti stretti in una morsa a tenaglia
D-Day significa acque della Manica tinte di rosso sangue, quello di centinaia di soldati, come mostra il film Salvate il soldato Ryan. D-Day significa giovani ragazzi annegati perché trascinati dal peso delle loro uniformi o schiacciati dai mezzi anfibi ribaltati su di loro. D-Day significa militari caduti sulla sabbia crivellati dai colpi delle mitragliatrici naziste.
Il fracasso di bombardamenti e mitragliatrici fu la colonna sonora anche delle settimane successive che portarono alla liberazione di Parigi il 25 agosto 1944. Combattimenti casa per casa, strada per strada e interi paesi spazzati via come Vierville- sur-Mer.
Mentre gli Alleati avanzavano in Normandia puntando verso la capitale francese, gli angloamericani risalivano l'Italia centrale appena dopo aver liberato Roma (4-5 giugno '44) e a est i sovietici stavano ricacciando indietro i tedeschi, costringendoli a ritirarsi anche da Bielorussia e Polonia. I nazisti si trovarono così in quei mesi stretti in una morsa a tenaglia, attaccati da ovest da Roosevelt e Churchill e da est dall'Armata Rossa di Stalin. Una tragedia, quella della guerra in Europa, che avrebbe avuto il suo epilogo nell'aprile dell'anno successivo con la caduta della Germania e di Berlino e con il suicidio di Adolf Hitler.
Il caso dei segnalatori di fumo giallo
Durante la battaglia di Normandia, migliaia di civili francesi persero la vita, come a Caen, dove i cittadini rimasero sepolti sotto le macerie. Molti furono fucilati perché sospettati di collaborazionismo con il regime nazista. Anche le donne, alcune delle quali furono violentate dagli Alleati. Come in molte altre storie di guerra, non mancarono furti nelle case ad opera dei soldati e neanche errori militari come il caso dei segnalatori di fumo giallo che per le truppe canadesi significavano aeree da non bombardare mentre per gli americani zone da colpire. In molti morirono a causa di questo errore e, uditi rumori di aerei, i militari superstiti gridavano: «Al riparo! Potrebbero essere i nostri!»
La cerimonia (senza la Russia di Putin)
Le celebrazioni dell'80° anniversario dallo sbarco in Normandia sono già iniziate ieri, con i fuochi d'artificio che hanno colorato il cielo sopra a quelle spiagge dove oggi si ascolta solo il rumore delle onde. Le cerimonie dureranno una settimana: il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha invitato numerosi capi di Stato e di governo: ci sarà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Russia non è stata invitata. Anche la famiglia reale inglese parteciperà agli eventi dell'anniversario.
Ad accogliere le autorità, il progetto artistico Standing with Giants, centinaia di sagome nere in metallo che rappresentano i soldati davanti al memoriale britannico del D-Day.
Il D-Day raccontato da Alberto Angela
Questa sera alle 21:30 su Rai 1 la puntata speciale dedicata al D-Day di Ulisse: il piacere della scoperta, condotto da Alberto Angela. I telespettatori saranno accompagnati dal sergente maggiore Charles Norman Shay, uno dei pochi veterani ancora in vita dello sbarco a Omaha beach. Il racconto, che mostrerà filmati originali inediti resi a colori, entrerà nel bunker segreto di Churchill, nell'incrociatore inglese HMS Belfast della Royal Navy e ancora nei bunker del Vallo Atlantico e a Omaha beach.