Europee, Regionali e Amministrative: verso election day sabato 8 e domenica 9 giugno. Sì a terzo mandato per i sindaci di piccoli comuni

Weekend con il voto. Le urne per le Europee 2024 saranno aperte di sabato e domenica e saranno election day per le Regioni e i Comuni in cui è previsto il voto locale. La bozza che stabilisce le regole della prossima tornata elettorale è pronta e sarà portata domani in Consiglio dei ministri. Un testo di sei articoli, all’interno del quale entra anche la novità del terzo mandato per i sindaci dei piccoli Comuni.

Date e orari del voto

Le elezioni per il Parlamento europeo si svolgeranno a livello comunitario tra il 6 al 9 giugno 2024. In Italia, quindi, secondo la bozza di decreto si voterà sabato 8 giugno dalle ore 14 alle ore 22 e domenica 9 dalle ore 7 alle ore 23. E saranno election day, perché su questi giorni convergerà anche il voto di 3 Regioni –Basilicata, Piemonte e Umbria – e dei circa quattromila Comuni nei quali è previsto il rinnovo dei sindaci: in particolare, ci saranno 6 capoluoghi di regione (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza) e altri 21 capoluoghi di provincia: Ascoli, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Verbania, Vercelli e Vibo Valentia. Restano fuori invece la Regione Sardegna, per la quale il voto è già stato fissato per il 25 febbraio e l’Abruzzo, che sarà chiamato alle urne il 10 marzo.

Le operazioni di scrutinio per le Europee inizieranno subito, domenica sera dopo la chiusura dei seggi. Per le elezioni dei presidenti e dei consigli regionali e dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali ha inizio invece alle ore 14 di lunedì 10 giugno, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni regionali e passando poi, senza interruzione, a quello delle schede per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali.

Terzo mandato sotto i 15mila abitanti

Il decreto, al punto 4, contiene anche l’apertura al terzo mandato dei sindaci, ma la norma vale solo per i piccoli centri, quelli con meno di 15mila abitanti. Attualmente la legge prevede che sia “consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie”. Un limite che resta in vigore per i Comuni più grandi e per le Regioni, nonostante le pressioni della Lega che vorrebbe estendere il mandato, guardando soprattutto al Veneto e alla scadenza di Luca Zaia.