Buckingham Palace, Re Carlo apre al pubblico il balcone e la reggia plasmata dalla regina Vittoria

diEnrica Roddolo, inviata a Londra

Dieci anni di restauri che si concluderanno nel 2027 con un costo di quasi 400 milioni di sterline per riportare il palazzo reale allo splendore

Dalla nostra inviata - Londra 
Il restauro di Buckingham Palace costerà alla fine ai contribuenti britannici poco meno di 400 milioni di sterline (396 milioni), con un piano di lavori decennali che dovrebbe concludersi nel 2027. Permettendo, se lo vorrà, al re di trasferirsi nella reggia rinnovata. E l’ala Est del palazzo voluto dal duca di Buckingham dove un tempo sorgeva un campo di gelsi, è appena stata restaurata. 


Così questa estate re Carlo apre le porte di Buckingham Palace: le sale di rappresentanza compresa quella ha appena ricevuto il team di cricket delle West Indies fino proprio all'ala Est, quella che conduce al balcone più famoso del mondo forse (con l’eccezione di quello del Vaticano dal quale si affaccia il Santo Padre). 


E’ il balcone dal quale si è affacciata la principessa del Galles, Catherine, con re Carlo e la regina Camilla per il Trooping the colour il 15 giugno scorso. Ed è il balcone dal quale re Carlo III si è affacciato dopo l’incoronazione del 2023, e ovviamente quello di tanti momenti nella storia per la House of Windsor. Dal V day al sì di Elisabetta II e Filippo nel 1947. 


Ed è il balcone – al quale si accede dalla stanza «cinese» per via degli arredi e del decor che risale a Giorgio IV, il Reggente, con il grande lampadario a foggia di fiore di loto - voluto dal principe consorte Aberto di Saxe Coburgo Gotha, amatissimo compagno della regina Vittoria che tantò contribuì a definire mode e modi della Britishness come la immaginiamo ancora adesso. Così «fu Alberto che ebbe l’idea di aggiungere un balcone alla reggia per consentire alla regina e alla famiglia reale di entrare in comunicazione con il mondo», come spiega la curatrice delle Royal Collections a Buckingham Palace, Caroline di Guitaut che da molti anni si occupa dei tesori delle collezioni custodite a Buckingham Palace. 


Così, l’apertura da domani al pubblico di Buckingham Palace è quest’anno anche una celebrazione del mito della regina Imperatrice Vittoria e del suo consorte (che morrà appena quarantenne lasciando la sovrana in un dolore inconsolabile). 


La coppia che cambiò la reggia già abitata da re Giorgio III e dalla regina Charlotte ma che Vittoria e Alberto plasmarono come oggi la vediamo. Un balcone che – come pure la Ballroom di Buckingham Palace alla quale si accede con l’apertura straordinaria della reggia e dove si potrà ammirare il primo ritratto ufficiale di re Carlo  –lasciato insomma «in eredità» dalla regina Vittoria. Fu lei a incarica re l’architetto Edward Blore di costruire la nuova ala del palazzo per ampliare gli spazi destinati ai ricevimenti e alle molte funzioni sociali dei sovrani. E Blore, oltre alla Sala dei Banchetti, immaginò anche l’attuale facciata di Buckingham Palace con il suo possente balcone divenuto il simbolo dei Windsor. E del fascino della monarchia Vittoria e Alberto amavano molto la vita di società, erano una coppia unita, appassionata, amante dei momenti di convivialità – come racconto nel libro «Elisabetta & i segreti di Buckingham Palace», Cairo. 


La loro famiglia crebbe velocemente, così già nel 1845 la regina faceva notare al primo ministro Sir Robert Peel la «urgente necessità di fare qualcosa per Buckingham Palace, quando il principe di Galles avrà 7 anni e la Princess Royal quasi 8 non sarà davvero possibile continuare ancora a confinarli nella nursery». Aggiungendo che era urgente anche pensare a una stanza grande abbastanza per contenere un vasto numero di persone «che la regina ha necessità d’invitare durante la Season per balli, concerti, eccetera». 


Quando fu pronta, nel 1853, la Ballroom grande lo era davvero. Era la più spaziosa sala di tutta Londra. Accanto, una Supper Room per le cene più intime. Inizialmente le pareti della Ballroom (collegata alle cucine da un ascensore per far arrivare rapidamente in tavola le pietanze calde) erano molto diverse da come le vediamo oggi, con il contrasto di bianco e cremisi. E anche se oggi la Ballroom è famosa perché qui si svolgono i banchetti ufficiali di re Carlo per capi di Stato e sovrani stranieri, come dice il nome, la stanza debuttò proprio come salone da ballo, con una festa danzante per celebrare la fine della guerra di Crimea nel 1856.


La nuova sala disegnata da Sir James Pennethorne, che era stata inaugurata appena un mese prima, accolse sulle note del valzer nobildonne e ufficiali, aristocrazia e bel mondo, circondati dalla magnificenza di pitture, dipinti, e fregi ispirati a Ludwig Grüner dai maestri italiani del Rinascimento che nel cuore della regina avevano un posto d’onore. Il progetto della nuova sala fu tracciato dall’architetto e costruttore Thomas Cubitt. E Pennethorne, che a Londra aveva già lasciato il segno con la facciata di Burlington House a Piccadilly, che aveva studiato a Roma e Parigi oltre a esser stato a bottega da John Nash, sembrò la persona giusta per farsi carico della realizzazione della nuova ala sul lato meridionale del palazzo. 


Un tesoro d’arte insomma, chiuso fra le mura possenti di Buckingham Palace, nel quale si può entrare per cogliere il senso della magia dei Royals.

10 luglio 2024 ( modifica il 10 luglio 2024 | 11:04)

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