Il padre di Sinner racconta Jannik e il rifugio a Sesto Pusteria: «Roland Garros? Speriamo torni con la coppa». L'intervista
A Sesto i genitori di Jannik Sinner, Hanspeter e Siglinde, preparano le case vacanza e il sindaco ha riasfaltato le strade per accogliere il campione dopo il Roland Garros: «È sempre stato avanti di testa»
«Siamo felici! Certo che ci siamo sentiti… Lui con la testa è sempre più avanti. Felice sì, però chiedete al suo manager. Io non posso parlare». Hanspeter Sinner, 60 anni, sorride dal balcone di uno degli «Apartaments Haus Sinner», la casa dove il nuovo re del tennis mondiale ha vissuto fino a 13 anni prima di spiccare il volo. Sorride e lavora con la moglie Siglinde che dal piano terra non sorride affatto: «Non parlo, vada via dal parcheggio altrimenti chiamo…». La porta sbatte.
Il giorno dopo la proclamazione di Jannik Sinner a numero uno Atp, i suoi genitori sono impegnati dal mattino presto, sotto il sole cocente di Sesto Pusteria (Bolzano), nelle pulizie di primavera.
Parlottano in tedesco, la signora Siglinde, che in genere aiuta ai tavoli nel Rifugio Fondovalle in Val Fiscalina dove il marito faceva il cuoco, spiega ad Hanspeter quali teli che coprono i balconi, riparandoli dalla neve ormai sciolta, vanno piegati e riposti in cantina. L’estate è alle porte e la pensione Sinner quest’anno deve essere pronta per ospitare non solo i soliti vacanzieri ma anche i nuovi tifosi. «Un cordiale benvenuto a casa di Jannik Sinner. Nostro figlio Jannik, dal tranquillo paesino fuori nel mondo!».
Il messaggio sul sito dove prenotare le vacanze è chiaro: «Jannik ogni tanto torna a casa per recuperare le energie. Lui ama trascorrere le sue poche giornate “senza tennis” insieme ai genitori e al fratello Mark tra le montagne dell’Alta Pusteria. Di tanto in tanto puoi incontrarlo tutto rilassato con i suoi amici al campo di calcio oppure nel vicino paese». Insomma, il messaggio è: italiani, oltre al mare di Punta Secca che ospita la casa del commissario Montalbano (personaggio inventato da Camilleri), potete optare per la montagna di Sesto dove potreste imbattervi nel più forte giocatore del mondo. In carne e ossa.
Dal sito alla vita reale le bocche tornano cucite. Solo il ricordo di quella volta che da allenatore di calcio Hanspeter cacciò dal campo il piccolo Jannik per aver segnato un gol in solitaria infischiandosene dei compagni. E Hanspeter: «Lo sostituii, confermo tutto». Più loquace la vicina Elisabetta: «Ragiona come un adulto di 40 anni. Suo nonno è mio cugino. Lo vedevo sempre che lo accompagnava a sciare. Mi raccontò dei dubbi di Jannik: doveva scegliere tra lo sci e il tennis. Alla fine ha scelto bene. La forza della mente gli arriva dalla montagna ma anche da chi l’ha cresciuto, a cominciare dal padre e dalla madre».
Intanto il paese, 1.800 anime, due murali con scritto «proud of you», si prepara ad accoglierlo martedì con la banda musicale: «Una data scelta a caso ma diventata memorabile adesso che è il numero 1 e speriamo arrivi anche con la coppa del Roland Garros», sorride il sindaco Thomas Summerer. «Per lui stiamo anche riasfaltando le strade».