Delgado, fondatore del Movimento Cittadino, e le elezioni in Messico: «Solo noi possiamo sconfiggere lo strapotere di Morena»

diSara Gandolfi

Dante Delgado, ex ambasciatore in Italia e fondatore del Movimento Cittadino, punta sui giovani e sulla società civile. «La nostra generazione ha fallito, il Messico ha bisogno di idee nuove»

«Siamo l'unico partito che può sconfiggere Morena». Il senatore Dante Delgado, ex ambasciatore del Messico in Italia e fondatore di Movimiento Ciudadano (MC), si ostina a snobbare i sondaggi che relegano il suo candidato, il trentottenne Jorge Álvarez Máynez, al terzo posto nella corsa alla presidenza del Messico.

Quali sono le priorità del vostro movimento?
«Siamo una forza socialdemocratica. Sosteniamo lo stato del benessere e le politiche pubbliche, e d'altra parte sosteniamo l’apparato produttivo affinché generi salari degni e crescita economica in tutte le regioni del Paese. Il Messico è un Paese che ha enormi possibilità di sviluppo eppure ha ancora elevati livelli di povertà. Sono uno di quelli che pensa che la mia generazione ha fallito».

Fallimento di una generazione o dei politici? 
«È il fallimento di una generazione di politici perché, come è successo in Italia, è sopravvissuta nonostante tutto. MC è l’unica organizzazione che ha presentato un progetto di governo, come prevede la legge. Per due anni abbiamo organizzato eventi per presentarlo. Un progetto nuovo per un buon governo, non per un governo anchilosato che insegue pratiche tradizionali, dimenticando le nuove generazioni». 

Per questo un candidato presidente così giovane?
«I nostri candidati in tutte le regioni sono giovani. Nel processo elettorale hanno cercato di renderci invisibili. ma non ci sono riusciti. Avremo un successo molto superiore a quanto dicono i sondaggi». 

Pensate davvero di poter vincere?
«Siamo l'unica opzione che può sconfiggere Morena. I partiti tradizionali, il Pri e il Pan, che rappresentano la vecchia politica, non hanno alcuna possibilità. Hanno già fallito, come pensano di potersi confrontare con un governo che, tra tanti errori, ha avuto anche tanti successi».

Quali?
«L'aumento del salario minimo, il sostegno ai gruppi vulnerabili e agli  studenti... Ma il governo ha fallito in materia di sicurezza pubblica, di salute, di educazione, di federalismo». 

Siete stati accusati di fare il gioco di Morena, non unendovi al fronte dell'opposizione... 
«Il nostro successo dipende dall'essere una opzione differente, una terza via. Abbiamo già vinto due governatorati importanti, Nuevo Leon e Jalisco. Siamo una forza in grande crescita».

Lei è in realtà un veterano della politica, il "padre" del partito? 
«No, sono il promotore di un progetto che spinge per la partecipazione di una nuova generazione».

Qual è la grande differenza fra lei e il presidente Lopez Obrador, suo vecchio compagno di lotte?
«Lui crede nello Stato benefattore, nello Stato che può tutto. Il nostro movimento crede nella partecipazione cittadina, nella forza di una società organizzata. Lopez Obrador da un lato si è circondato da personale incompetente e dall’altro ha disprezzato e squalificato la società civile. Non vuole aumentare le tasse ma vuole offrire di tutto. La domanda è con quali risorse? L’unica forza che si impegna a realizzare una riforma fiscale progressiva corretta e partecipativa ascoltando tutti i settori è Movimiento Ciudadano». 

2 giugno 2024

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