Che estate ci aspetta (se ad aprile si sfiorano già 30 gradi)? L'esperto:«Trimestre record, le proiezioni indicano +2 gradi sulla media»

diAgostino Gramigna

Gussoni (iLMeteo.it): anticiclone africano sempre più presente, occorre agire nell'immediato sul tema siccità

L'esperto

Nella cartina la proiezione dell'ECMWF

Solo pochi giorni fa il servizio meteo della Ue (Copernicus) dava  notizia   
che marzo 2024 è stato il mese più caldo mai registrato al mondo. Dato allarmante considerato che anche i nove che l'hanno preceduto sono stati i mesi più infuocati di sempre. Nei prossimi giorni le previsioni parlano di picchi di 30 gradi in molte città italiane. E siamo neanche a metà aprile. La storia climatologica ci dice che in questo periodo difficilmente le temperature dovrebbero oltrepassare al soglia dei 23 gradi. Come se non bastasse, le proiezioni dei dati prefigurano scenari estivi assai complicati. Potremmo cioè prepararci ad affrontare la stagione più calda di sempre. Ne parliamo con un esperto di meteo e di clima, come Mattia Gussoni.   
Sarà così? 
«L'ultimo aggiornamento del Centro Meteo Europeo prefigura un trimestre estivo da record». 

Previsione basata su cosa ?
«Sull'analisi delle proiezioni stagionali e della tendenza sulle precipitazioni e le temperature a livello generale. Sulla base di questo studio è possibile prevedere, in Italia,  un aumento delle temperature fino a due gradi rispetto alla media climatica (media che si calcola sugli ultimi 30 anni)». 

Cosa significa nella pratica un aumento del genere?
«Un grado in più è tantissimo. Si traduce in temperature di 36-37 gradi, con picchi di 40 gradi. Un po' come è successo lo scorso anno in città come Firenze e Roma». 

L'estate del 2023 è stata la più calda di sempre. O andremo oltre? Si meraviglierebbe se in alcune zone dovessimo toccare punte di 45 gradi?
«Affatto. E la ragione è semplice. Ci stiamo incamminando in territori inesplorati. I modelli di simulazione del recente passato, ad esempio, si sono dimostrati troppo buoni. Non ci aspettavamo un'accelerazione così rapida dell'aumento delle temperature. E invece è successo».

La causa di tutto questo?   
«La presenza sempre più costante dell'anticiclone africano che dalle zone del Sahara si espande fino a conquistare e il bacino mediterraneo. Questo anticiclone provoca le intense ondate di calore». 

Non avremo tregua? 
«La proiezione non comporta che a luglio e agosto non avremo giornate più fresche. Ma questo è l'altro pericolo dell'estate. Da un lato caldo intenso  e dall'altro correnti d'aria fresca che interagendo con le masse calde provocano eventi estremi, temporali fortissimi e distruttivi». 

L'anticiclone africano prende piede dall'Africa e si arricchisce di umidità passando per il Mediterraneo. Ha spodestato quello delle Azzorre, di origine atlantica, molto meno infuocato del primo. Che fine ha fatto l'anticiclone delle Azzorre? 
«Si è spostato. Lo troviamo verso i Caraibi». 

Che misure adottare in previsione di un'estate caratterizzata da intense ondate di calore? 
«Intanto iniziare a ridurre le emissioni di C02. Nell'immediato, invece, occorre agire contro la siccità. Calabria, Puglia e Sicilia sono già alle prese con questa emergenza. Nei mesi di marzo e aprile lì non è piovuto.  Poi c'è il problema della salute dei lavoratori. Quelli che lavorano  in alcune fabbriche o svolgono attività all'aperto che non potranno essere tollerate dal nostro fisico ad alte temperature. Andranno riviste certe regole. Ma questa è  materia del ministero della Salute». 

12 aprile 2024

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