Alice D'Amato e Manila Esposito oro e bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella trave
Nella finale alla trave succede l'impensabile: Simone Biles cade, la brasiliana Rebeca Andrade non impressiona. Alice D'Amato non sbaglia niente ed è il primo oro della ginnastica all'Olimpiade. Bronzo per Manila Esposito
PARIGI Quello che è stata l’atletica a Tokyo è la ginnastica a Parigi. Argento a squadre dopo gli Stati Uniti di Simone Biles, addirittura due azzurre davanti alla regina nella finale alla trave: Alice D’Amato oro impensabile, storico (mai accaduto nella storia della ginnastica italiana ai Giochi), Manila Esposito, a 17 anni, la più giovane della spedizione azzurra a Parigi, bronzo. I mostri sacri sono dietro, Biles improvvisamente normalizzata da una caduta che la fa atterrare su un punteggio che non vedeva forse dai tempi in cui era una bambina (13.100), Rebecca Andrade, la brasiliana, che si deve accontentare del quarto posto (13.933).
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Alice e la gemella Asia infortunata
La nostra regina è Alice D’Amato, la metà introversa delle sorelle gemelle della ginnastica, quella che in genere ha meno fiducia in se stessa, che è arrivata qui a Parigi in missione per due, con l'obiettivo di vincere anche per Asia, infortunata al ginocchio. Le due sono insostituibili: quando, a dieci anni, si sono trasferite da Genova a Brescia, per allenarsi con Vanessa Ferrari ed Enrico Casella, che è anche il ct della Nazionale, ogni tanto l'allenatore non le riconosceva e loro si attribuivano una gli errori dell'altra. Adesso Asia, che era qui a Parigi con Vanessa nei giorni della finale a squadre, è tornata a casa e commenta tra le lacrime: «Ero a fare compere con mia madre (è una vecchia scaramanzia, guardare poco le gare l'una dell'altra, ndr). Non ci posso credere. Non potrei essere più felice per lei, sono superfiera, superfelice. Dopo tutto quello che abbiamo passato, gli infortuni, la perdita del papà, se lo meritava davvero».
D'Amato solida di bronzo
Un passettino di troppo le aveva tolto la medaglia nel concorso generale, dove era stata comunque a giocarsela fino all’ultimo. Ottima prova anche alle parallele asimmetriche, in teoria la sua specialità preferita, comunque quinta. Ma è alla trave che si supera: le altre sbagliano, quasi tutte. La cinese Zhou, la prima a esibirsi, cade ma parte da un esercizio con difficoltà di base molto elevata: 14.100. Non irraggiungibile. Cade anche l’altra americana Sunisa Lee, rischiando di farsi male: fuori dai giochi. Manila Esposito ha solo una piccola indecisione, un disequilibrio, ma l'esercizio è solido: 14000, buon punteggio. Anche lei, nata a Boscotrecase, provincia di Napoli, vissuta fino a 5 anni a Torre Annunziata, trasferita a Civitavecchia per esigenze familiari, due anni fa si è spostata a Brescia, il centro della ginnastica italiana: da allora non ha smesso di migliorarsi e di crescere.
La caduta di Simone Biles
Il palazzetto a quel punto si aspetta però i numeri di Simone, le speranze delle azzurre ci sono ma restano tiepide, si teme l'ennesimo quarto posto. Poi succedono due cose: Alice tira fuori dal cilindro un esercizio perfetto, nella crudele specialità che è la trave, dieci centimetri che separano i sogni dalle cadute più violente, lei è quella che sbaglia meno: 14.366. E la seconda è che Simone invece cade: i giudici ci mettono tantissimo per decidere che punteggio assegnarle, sembra che non osino mortificare la regina delle regine, la smorfia con cui lei lascia la trave dice però tutto: 13.100. A quel punto Alice è almeno argento, resta Andrade, la ginnasta brasiliana non sbaglia ma l'esercizio non impressiona, è dietro. Oro. Alla ginnastica italiana succedono cose mai viste.
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