Clima, la Cedu condanna la Svizzera per le mancate misure. Irricevibile il ricorso dei giovani portoghesi
Accolta l'istanza dell'associazione delle «Donne anziane per il clima». Per la Corte Europea dei diritti dell'uomo il Paese elvetico non ha preso sufficienti misure per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici
STRASBURGO La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato la Svizzera in una sentenza in cui per la prima volta lega la tutela dei diritti umani al rispetto degli obblighi sul clima. L'associazione di anziane donne che ha fatto causa alla Svizzera ha vinto in parte il ricorso.
La Cedu, escludendo la violazione dell'articolo 2 dalla sentenza, ha condannato lo Stato elvetico per aver violato l'articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, ovvero il diritto al rispetto della vita privata e familiare, in quanto non ha preso sufficienti misure per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. La sentenza è vincolante e potrebbe influenzare la legge nei 46 Paesi europei membri del Consiglio d'Europa.
Respinto invece il ricorso dei giovani portoghesi, che avevano denunciato 32 Stati: la Corte lo ha ritenuto irricevibile. Stessa conclusione anche per il caso dell'ex sindaco francese. All'udienza era presente anche Greta Thunberg, delusa per il risultato raccolto dai giovani per il clima. «Questo è solo l'inizio del contenzioso sul clima - ha dichiarato la giovane attivista svedese-: in tutto il mondo, sempre più persone stanno portando i loro governi in tribunale per ritenerli responsabili delle loro azioni. In nessun caso dobbiamo tirarci indietro, dobbiamo lottare ancora più duramente perché questo è solo l'inizio»
(in aggiornamento...)