Omicidio Niccolò Ciatti, condanna definitiva a 23 anni per il ceceno. Ma lui è latitante da due anni

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diAntonella Mollica

Il padre: «Ora  spero che qualcuno inizi a cercare quell'assassino che da due anni ha fatto perdere le tracce»

Niccolò Ciatti insieme alla madre Cinzia

Niccolò con la mamma

Il ceceno Rassoul Bissoultanov è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a a 23 anni per la morte di Niccolò Ciatti, il ragazzo di 22 anni ucciso nell’agosto 2017 con un calcio alla testa in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. «Avremo giustizia vera quando vedremo Bissoultanov in carcere a scontare i 23 anni di condanna. Noi la nostra condanna la viviamo ogni giorno da sette anni. Siamo convinti che nessuno abbia mai cercato questo assassino dopo che è scappato, ora mi auguro che l’Italia ci aiuti a trovarlo. Collaborazione tra Italia e Spagna non c’è mai stata, questa la verità, c’è sempre stata contrapposizione. Non abbiamo mai voluto vendetta, solo giustizia», ha detto Luigi Ciatti, il padre di Niccolò dopo la lettura della sentenza.

Il sostituto procuratore generale Antonietta Picardi aveva chiesto la conferma della condanna a 23 anni per il ceceno Rassoul Bissoultanov, unico imputato. Per la morte di Niccolò sono stati portati avanti due processi paralleli in Italia e Spagna. Prima dei processi italiano e spagnolo Bissoultanov ha trascorso quattro anni in carcere, poi è stato condannato a 23 anni a Roma per omicidio volontario e a 15 anni in Spagna. Da due anni, dopo la sentenza spagnola di primo grado, ha fatto perdere le tracce. 

«In Spagna ancora non c’è una sentenza definitiva - ha spiegato la pg in aula questa mattina - per questo può essere processato in Italia. Bissoultanov era consapevole della sua forza e ha colpito con violenza Ciatti che era indifeso. Non è stato né omicidio colposo né preterintenzionale e non c’è stata alcuna rissa». I difensori di parte civile che assistono la famiglia Ciatti, gli avvocati Agnese Usai e Massimiliano Stiz, avevano chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso e rendere quindi definitiva la condanna a 23 anni, come è avvenuto.

«Questo non è stato un processo - ha detto il difensore di Bissoultanov in aula - è stata una gara tra Italia e Spagna a chi finiva prima ma sono stati violati i diritti della difesa».

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16 aprile 2024 ( modifica il 16 aprile 2024 | 19:48)

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