Tavolo auto: da governo, sindacati e Stellantis via libera al ritorno a 1 milione di veicoli prodotti

ROMA – Il governo alza l’asticella degli obiettivi sul fronte auto. Non solo riportare la produzione di veicoli a 1 milione, grazie alla chiusura di un’intesa con Stellantis, ma arrivare nei prossimi anni a 1,5 milioni, portando in Italia un nuovo costruttore. Passaggi che il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, ha indicato durante la prima riunione del tavolo per lo sviluppo dell’automotive.

"Oggi si è insediato un tavolo di sistema con tutti gli attori. Un punto di svolta contro il declino produttivo. L'obiettivo è di raggiungere con Stellantis almeno un milione di veicoli prodotti nel nostro Paese", ha spiegato alla fine Urso. Aggiungendo: "Dobbiamo destinare le risorse che abbiamo per aumentare la produzione italiana in modo progressivo e continuativo fino a raggiungere quell'obiettivo”.

Risorse che sono i 6 miliardi di euro che avanzano dal fondo istituito dal governo Draghi. Parte dei quali saranno utilizzati per gli incentivi, su cui Urso è stato molto chiaro: “Bisogna consentire ai cittadini di cambiare macchina con auto prodotte nel Paese. Nel prossimo anno faremo un nuovo ecobonus che deve avere l’obiettivo di aumentare la produzione in Italia. Altrimenti non lo faremo”. E i fondi saranno destinati ad altro o alle politiche industriali, agevolando tutte le case.

“Nel 2022, l'80% degli incentivi sono andati ad auto prodotte all'estero. Questo non ce lo possiamo permettere”, dice Urso che nel corso della riunione ha ripreso l’azienda definendo “sgradevoli” alcuni episodi, come l’annuncio della realizzazione della Panda elettrica, “modello tipico del made in Italy”, in Serbia alla vigilia della riunione al ministero, oppure la vendita sui siti on-line di alcune fabbriche del gruppo italo-francese.

"Ai 6 miliardi - ha aggiunto Urso - si aggiungono, anche per questo settore, i 13 miliardi che metteremo in campo per il Piano Transizione 5.0 nel 2024 e 2025, per l'innovazione tecnologica green e digitale delle nostre imprese e quindi anche di quelle dell'automotive". E proprio mentre il tavolo era in corso si è aggiunto un fondo da 3 miliardi del fondo istituito dall’Europa per le batterie.

Stellantis al tavolo, rispondendo al ministro, ha ribadito "la centralità dell'Italia nella strategia globale del gruppo e la volontà di creare un futuro sostenibile per le attività italiane e l'ambizione di raggiungere 1 milione di veicoli”. Il responsabile del Corporate Affairs Italia di Stellantis, Davide Mele, ha ribadito che il gruppo “ha presentato un piano condiviso con missioni specifiche per ogni stabilimento che porterà Stellantis a produrre il più ampio portafoglio di veicoli degli ultimi 10 anni ampliando l'offerta dei nostri 10 marchi per coprire altrettanti segmenti di mercato”.

Mele ha spiegato che per la società, partecipata da Exor che controlla anche Repubblica attraverso Gedi, “sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici, come la cancellazione dell'impatto della normativa Euro 7 per la continuazione della produzione di modelli accessibili in Italia, gli incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici per sostenere il mercato e lo sviluppo della rete di ricarica, e il miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell'energia”.

I sindacati sono invece impazienti di passare dalle parole ai fatti. "Abbiamo detto al ministro che da due anni chiediamo concretamente un piano di sviluppo sia per i volumi sia per l'occupazione. Speriamo che non sia l'ennesimo annuncio perché ormai stiamo affogando negli annunci. Ora è determinante il piano operativo. Vogliamo risposte concrete da questo tavolo", dice Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl. Tavolo che si dividerà in sottogruppi per occuparsi di Volumi e produzione, Ricerca e sviluppo, Componentistica, Transizione e Occupazione e formazione. Ottimista la Uilm sul raggiungimento degli obiettivi: “Con i nuovi lanci e includendo i veicoli commerciali, l'obiettivo di un milione di vetture è alla portata, giacché già quest'anno la produzione complessiva di Stellantis dovrebbe attestarsi fra 700 e 800 mila veicoli. Ma noi chiediamo che si passi dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti, confrontandoci stabilimento per stabilimento a partire dal caso più urgente di Termoli", dicono Rocco Palombella, segretario generale, e Gianluca Ficco, responsabile auto.

Critica la Fiom. “Non vedo impegni concreti da parte di Stellantis”, dice Michele De Palma, segretario dei metalmeccanici della Cgil. “Stellantis ha aperto alla possibilità di arrivare a produrre in Italia 1 milione di veicoli. Ma per la Fiom l'obiettivo da raggiungere è di 1 milione di autovetture e non meno di 300 mila veicoli commerciali leggeri, riducendo la cassa integrazione che interessa tutti gli stabilimenti. Le risorse pubbliche devono essere destinate a garantire la produzione, a produrre nuovo lavoro e ad attrarre nuovi produttori”.

"I tempi sono stretti, il percorso proposto dal Ministro Urso è positivo e parteciperemo con spirito costruttivo, ma al momento gran parte del lavoro è ancora tutto da fare". E' il commento del segretario Fismic Confsal, Roberto Di Maulo. "L'obiettivo di 1 milione di autoveicoli da produrre in Italia - aggiunge Di Maulo - è raggiungibile solo se comprensivo dei veicoli commerciali e salvaguardando il futuro delle produzioni della 500 Bev e della Panda. Abbiamo chiesto al Governo tempi stretti e compagini qualificate per arrivare presto a una politica di sostegno industriale che consenta insieme alle infrastrutture sul territorio di procedere nella transizione ecologica senza penalizzare i cittadini e l'occupazione nazionale".