Stellantis rassicura: “La Panda sarà prodotta ancora a Pomigliano”
TORINO — A distanza di 24 ore dalle parole del premier serbo, Aleksander Vucic, che annuncia per il prossimo anno l’avvio della produzione della Panda elettrica nello stabilimento di Kragujevac, Stellantis interviene per sedare le polemiche, sindacali e politiche, sul trasloco da Pomigliano d’Arco di uno dei modelli simbolo della Fiat. «Pomigliano continuerà a produrre la Panda - assicura un portavoce del gruppo italo-francese - i tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci».
Stellantis, partecipata da Exor che controlla anche Repubblica attraverso Gedi, dice così che la Panda non sarà appannaggio solo della fabbrica serba inaugurata da Marchionne nel 2012 e dove si realizzava la 500L. Nascerà una famiglia di vetture, sulla scia proprio della 500, e i modelli termici e ibridi continueranno ad essere assemblati nella fabbrica campana dove lavorano 4 mila persone e si producono anche l’Alfa Tonale e il Dodge Hornet. La Panda di Pomigliano «non è in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia - dice ancora il portavoce - che sarà su un’altra piattaforma e posizionato in modo diverso». Tutto dipenderà dalla «evoluzione normativa», leggi rinvio e rivisitazione dei nuovi standard Euro 7, e dalle «condizioni competitive» della fabbrica.
Polemica risolta? Non proprio. Oltre alle richieste di chiarimenti arrivate dai sindacati, alla Fiom e Fim-Cisl ieri si è aggiunta la Uilm che chiede «continuità lavorativa e occupazionale», la politica è andata in fibrillazione alla vigilia della prima riunione del tavolo tra Stellantis, sigle metalmeccaniche, Anfia e governo al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Vucic ha annunciato l’arrivo della Panda a batteria durante la visita a Belgrado della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che però non ha proferito parola sul tema. E il Pd ha quindi colto l’occasione per chiedere conto al ministro Urso del futuro del sito campano e delle altre fabbriche in Italia. «Il governo Meloni assiste inerme al progressivo impoverimento di capacità produttiva degli stabilimenti italiani di Stellantis che sono abbandonati al loro destino», scrivono i parlamentari Dem Marco Sarracino, Arturo Scotto, Chiara Gribaudo, Cecilia Guerra, Emiliano Fossi e Mauro Laus. Preoccupazione ribadita dalla segretaria Pd, Elly Schlein, che denuncia «la totale assenza di politiche industriali da parte del governo». E poi rimarca: «Stiamo ancora aspettando di capire quali sono le prospettive degli stabilimenti Stellantis in Italia». Il M5S ironizza: «Meloni e Salvini intendono tutelare il Made in Italy investendo in Serbia?», si chiedono i deputati Chiara Appendino e Antonino Iaria. Parole che provocano la reazione di FdI che attacca 5 Stelle e sinistra con il senatore Matteo Gelmetti: «Governavano loro quando si sono fatti gli investimenti in Serbia, non noi». un tavolo, quello di domani, che si annuncia complicato da governare.