Behshad, la nave iraniana (sospettata di aiutare gli Houti) in fuga dal Mar Rosso? Timori per una rappresaglia Usa

di Guido Olimpio

Il cargo, rimasto "parcheggiato" per un paio d'anni, avrebbe funzionato da base avanzata per la milizia sciita yemenita

Behshad, la nave iraniana (sospettata di aiutare gli Houti) in fuga dal Mar Rosso? Timori per una rappresaglia Usa

La Behshad � una �nave di interesse�. � sospettata di aiutare gli Houti negli attacchi in Mar Rosso, un mezzo offerto da Teheran alla milizia amica. E dunque ogni suo spostamento cattura l’attenzione delle Marine occidentali: nei giorni scorsi il mercantile, di solito all’ancora, ha compiuto alcune manovre, per poi dirigersi in apparenza verso sud. Un account che segue attivit� marittime “coperte” ha ipotizzato un prossimo rientro in patria. Destinazione da confermare.

Il cargo era arrivato nell’estate del 2021 ed aveva preso posizione in mezzo alla via d’acqua, non lontano dalle isole Dalhak. A bordo battelli veloci e probabilmente apparati per l’intelligence. Secondo fonti americane il mercantile � diventata una base avanzata assistendo la milizia sciita yemenita, monitorando i passaggi di eventuali bersagli, osservando i movimenti di molte flotte. Un ruolo svolto in precedenza dalla Saviz, schierata nel settore fin dal 2016 e poi danneggiata da un sabotaggio attribuito agli israeliani. Una ritorsione – � sempre stata la tesi – ad attacchi portati dagli iraniani a mercantili o petroliere collegate allo Stato ebraico.

Per gli osservatori l’eventuale partenza della Behshad potrebbe segnalare il timore di Teheran per imminenti strike da parte della task force creata dal Pentagono in reazione ai raid e agli abbordaggi degli Houti. Negli ultimi giorni, in seguito alle continue provocazioni armate, � tornato lo scenario di una risposta da parte di Washington e di alcuni alleati contro basi, batterie missilistiche e target militari impiegati dagli sciiti.

Nella regione agiscono anche l’Italia e la Francia, con l’invio di due fregate (la nostra Marina ha distaccato il Fasan), ma con distinguo: Roma e Parigi hanno precisato che le unit� proteggono la navigazione, per� l’intervento � autonomo rispetto al comando statunitense. Posizioni sfumate proprio per evitare automatismi nel caso di uno strike deciso dalla Casa Bianca, ad oggi sempre molto prudente su questa opzione.

Gli Stati Uniti, insieme ai partner, sono davanti a scelte difficili: ristabilire la sicurezza su un percorso fondamentale per le economie; replicare agli atti destabilizzanti degli Houti; evitare di finire in un conflitto aperto con la milizia.


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11 gennaio 2024 (modifica il 11 gennaio 2024 | 11:16)

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