Mar Rosso, la minaccia degli Houthi: «Pronti a colpire ogni nave diretta a Eilat». I rischi e lo «scudo» Usa

di Guido Olimpio

Gli Usa hanno intercettato diversi ordigni lanciati dalla minaccia filo-Iran. Ma l’Arabia chiede a Biden di evitare rappresaglie estese: Washington deve cos� provare ad aiutare Israele, mantenere la libera navigazione su una rotta cruciale e non scontentare Riad

Mar Rosso, la minaccia degli Houthi: «Pronti a colpire ogni nave diretta a Eilat». I rischi e lo «scudo» Usa

Un guerrigliero Houthi; sullo sfondo la Galaxy Leader, sequestrata dalla milizia filo-iraniana nel Mar Rosso (Epa)

Passano i giorni e gli Houti alzano il tiro. La milizia filoiraniana dello Yemen � pronta a colpire qualsiasi nave diretta al porto israeliano di Eilat. Uno sviluppo pericoloso – se confermato dai fatti –che rischia di incidere sul traffico lungo la via d’acqua. Le ripercussioni potrebbero essere pesanti, sia sotto il profilo economico che della sicurezza.

Con l’inizio del conflitto a Gaza gli Houti hanno lanciato droni e cruise contro il territorio dello Stato ebraico, successivamente hanno preso di mira il naviglio di propriet� israeliana ed hanno sequestrato una petroliera. Poi ancora �spari� in direzione di cargo ma anche di un’unit� dell’Us Navy. In questo modo i miliziani hanno dimostrato la loro adesione all’Asse della resistenza formato da movimenti vicini all’Iran, si sono inseriti da protagonisti nella crisi mediorientale, hanno usato il loro arsenale in un contesto non pi� solo locale, hanno provato a Teheran (che li ha armati) di essere efficaci.

La Repubblica islamica, a sua volta, ha permesso agli insorti di aprire un loro fronte, attivo persino nei giorni di pausa nella Striscia quasi che fosse una storia separata. Gli Stati Uniti hanno fatto da scudo intercettando diversi ordigni, stessa azione di contrasto � stata condotta dalla fregata francese Languedoc nella giornata di sabato. Ma questi interventi – limitati – potrebbero essere seguiti da una nuova mossa.

La Casa Bianca punta alla creazione di una coalizione aeronavale in Mar Rosso e contatti sono gi� in corso con numerosi partner, una riedizione di un’entit� gi� esistente. Nell’aprile del 2022 il Pentagono ha annunciato la nascita della Task Force 135, con comando nel Bahrein, con il compito di pattugliare dal Canale di Suez a Bab el Mandeb. Una costola multinazionale della pi� ampia Combined Maritime Force di cui fanno parte 38 paesi, Italia inclusa. Ma questo dispositivo, dove sono entrati anche stati mediorientali, probabilmente ha dei problemi a muovere contro guerriglieri di fede sciita operanti nello Yemen e spalleggiati dall’Iran.

Washington, allora, ha valutato una nuova opzione, resa pi� urgente dalla raffica di casi gravi. In un episodio gli americani sono riusciti a salvare una petroliera catturando 5 assalitori definiti �somali� mentre inizialmente si era pensato agli sciiti yemeniti. La precisazione ha portato a ipotizzare ad una rinascita della pirateria (una volta cronica, per� pi� a sud) ma anche ad una mossa degli Houti: avrebbero ingaggiato dei predoni africani trasformandoli in corsari. Inoltre, � tornata l’attenzione sul mercantile iraniano Behshad, all’ancora da mesi nel mezzo del Mar Rosso, e ritenuto una base dei pasdaran, un avamposto dal quale assistere i loro alleati. Una mappa ha evidenziato come la Sophie II, la Number 9 e Unity Explorer, tutte target di attacchi, fossero piuttosto vicine al �vascello� iraniano.

La strategia degli Usa, tuttavia, � frenata dalle pressioni dell’Arabia Saudita. Secondo alcune fonti Riad avrebbe chiesto a Joe Biden di evitare rappresaglie estese. Per due ragioni:
1) I sauditi vogliono evitare di compromettere il negoziato con gli Houti per il mantenimento della tregua nello Yemen.
2) Non vogliono riaprire una fase di tensione con l’Iran, ritenuto tra gli ispiratori delle incursioni Houti, ma protagonista di un dialogo con il principe Mohammed bin Salman. Washington si trova cos� stretta tra esigenze contrastanti: aiutare Israele nella sua difesa, mantenere la libera navigazione su una rotta cruciale, non scontentare il regno, astenersi da operazioni che possano aumentare l’instabilit�.

I lampi in Mar Rosso, peraltro, non sono gli unici sul cosiddetto fronte esterno. Il Mossad avrebbe sventato un attentato a Cipro pianificato dai pasdaran iraniani: due persone sarebbero state fermate dalla polizia cipriota in quanto sospettate di raccogliere dati in vista di attacchi. Uno scenario gi� verificatosi in passato sull’isola mediterranea, sempre con il coinvolgimento di figure reclutate da Teheran.


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10 dicembre 2023 (modifica il 10 dicembre 2023 | 18:47)

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