Stellantis, Urso chiede 200 mila auto l’anno L’azienda: aspettiamo ancora gli incentivi
Almeno 200 mila vetture l’anno, con un nuovo modello che risponda alle esigenze del mercato italiano. Tante devono essere secondo il ministro delle Imprese Adolfo Urso, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e i sindacati le automobili da produrre per rilanciare lo stabilimento Stellantis di Mirafiori (Torino), dove oggi si realizzano la Fiat 500 elettrica e 2 modelli di Maserati, ma i 2.240 lavoratori sono ancora una volta in cassa integrazione a rotazione, stavolta fino al 30 aprile. «In questo modo - secondo Urso - si renderebbe realistico l’obiettivo, più volte confermato dall’azienda, di un milione di veicoli realizzati da Stellantis sul territorio nazionale».
Ma anche al secondo tavolo Stellantis ieri al Mimit, stavolta sul sito di Mirafiori, dall’azienda non sono arrivate risposte convincenti, con Urso che invece invoca chiarezza su «come e in quanto tempo l’azienda pensi di raggiungere questo intento e soprattutto che impatto avrà su indotto e occupazione».
Stellantis: incentivi mai arrivati
Sono arrivate però da Stellantis critiche sui «nuovi incentivi, annunciati lo scorso primo febbraio ma ancora non operativi»: «Nel frattempo - spiega Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia - il mercato continua a perdere colpi, relegando l’Italia a fanalino di coda europeo nello sviluppo dell’elettrificazione a quattro ruote». Una situazione che, secondo Mele, «incide notevolmente sui nostri impianti italiani, in particolare su Mirafiori».
Incentivi eco-bonus fino a 13.500 euro
Gli incentivi sono attesi entro entro un mese: pubblicato il decreto, manca solo l’ok della Corte dei Conti. Lo scorso dicembre è stato stanziato circa un miliardo di euro per l’acquisto di auto elettriche, ibride o euro 6: il nuovo eco-bonus sarà di 11 mila euro, 13.500 per i redditi più bassi. «Gli incentivi sono in arrivo tra qualche settimana - rassicura Urso -, ma Stellantis deve rispondere alle richieste del mercato italiano stimolate dagli incentivi, altrimenti questi vanno ad auto prodotte all’estero».
Stellantis: Torino e Mirafiori il cuore pulsante
Mele conferma che «Torino con Mirafiori e tutto il Piemonte è, e lo sarà anche in futuro, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano solo al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis». E se la 500 elettrica resta «il gioiello di casa Fiat: siamo convinti della potenzialità di raggiungere a Mirafiori target ambiziosi con la 500 elettrica, portandola a numeri a 3 cifre», sul blocco di Maserati pesa «il calo del mercato cinese che ha influito notevolmente», ma «l’obiettivo è recuperare con la Granturismo e la Grancabrio del programma elettrico Folgore» e nel 2028 arriverà «la nuova generazione di Quattroporte Bev», la cui produzione è stata posticipata. Ma, assicura Mele, «tutti i modelli attualmente in produzione e quelli futuri sono e saranno al 100% disegnati, sviluppati e prodotti in Italia, e Mirafiori sarà tra gli impianti protagonisti».
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Sindacati verso lo sciopero del 12 aprile a Torino
Rassicurazioni che continuano a non convincere però i sindacati che definiscono il nuovo incontro al Mimit «imbarazzante» e «insufficiente» e chiedono «nuovi progetti, nuovi modelli, assunzioni: servono investimenti propri dell’azienda, Palazzo Chigi convochi l’ad Carlos Tavares», dice Samuele Landi, Fiom. Mentre per Ferdinando Uliano, Fim-Cisl, 500 e le due Maserati non bastano: «Non vediamo come raggiungere l’obiettivo del milione di auto senza Mirafiori, serve un nuovo modello di largo consumo». E intanto i lavoratori si preparano alla giornata di sciopero unitario il 12 aprile a Torino.
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