Le auto e Torino: «Mirafiori si salva con 200 mila auto». Ma si vendono più Porsche che 500e

diChristian Benna

In calo le vendite Stellantis (-11%). Cosa ci si aspetta dall’incontro al Mimit per rilanciare l’impianto torinese

La crisi di Mirafiori arriva al tavolo dell’auto convocato dal governo Meloni frenata da ordini in calo (in Italia la 500e ha venduto appena 614 vetture in tre mesi, un quarto di Tesla model Y e di Porsche), da cassa integrazione a pieni giri (almeno fino a maggio), incentivi all’esodo per altre 1.500 persone e nessun nuovo modello di auto all’orizzonte (se non l’ipotesi di 500 Bev in versione ibrida).

Al tavolo sull’auto del Mimit

Ecco perché il Piemonte ha scelto di presentarsi «compatto», dai sindacati fino all’istituzioni locali e le imprese della filiera all’appuntamento che si terrà oggi a Palazzo Giustiniani a Roma sede del ministero del Made in Italy. L’obiettivo de governo è riportare l’Italia a produrre un milione di vetture l’anno; Stellantis nel 2023 si è fermata a 800 mila. Il motore di Mirafiori però si è fermato e a questo ritmo produttivo faticherà ad arrivare a 50 mila vetture.

Il Piemonte fa quadrato

«Il tavolo con il governo, Stellantis e i sindacati è importante perché dopo tanti anni il territorio piemontese si presenta compatto per chiedere il rilancio dell’auto», ha spiegato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. «Chiediamo a Stellantis tutti insieme di produrre più auto in Italia e a Mirafiori, almeno 200 mila l’anno, perché solo così si garantisce l’occupazione e l’indotto — ha affermato il presidente del Piemonte Alberto Cirio —. Il governo ci sta credendo e sta rifinanziando gli incentivi in maniera importante. Stellantis deve fare la sua parte». Al summit di oggi parteciperà in rappresentanza dell’azienda, Davide Mele, deputy chief operating Officer di Stellantis, ma l’ad Carlos Tavares non ci sarà.

Vertice «inutile»

Un’assenza che rende vano «se non inutile» l’incontro di oggi, secondo il leader della Cgil piemontese Giorgio Airaudo: «Oggi l’unica cosa concreta — osserva il sindacalista — è lo sciopero del 12 aprile: i lavoratori per potere riaccendere l’attenzione su Mirafiori perdono il salario di una giornata». Tavares ha ribadito in diverse occasioni la centralità dell’Italia per il gruppo Stellantis e quella di Mirafiori come «Automotive Park», nel quale l’azienda ha investito nell’ultimo anno 240 milioni per il Green Campus (i nuovi uffici di Mirafiori), l’hub di Economia Circolare, il Battery Test. I sindacati, come le istituzioni, insistono per avere risposte sulla mission produttiva di Mirafiori. «Basta incertezza e perdite di tempo. Stellantis e il governo devono dirci che cosa intendano realmente fare per rilanciare l’auto a Torino — ha dichiarato Luca Caretti, segretario Cisl Piemonte —. L’azienda deve dirci quale è il piano industriale e quali sono i progetti futuri». Sulla stessa onda anche Gianni Cortese segretario della Uil Piemonte : «Mirafiori non va da nessuna parte con questi livelli produttivi. Siamo molto preoccupati per il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, ci preoccupano le uscite incentivate senza alcuna parvenza di ricambio generazionale».

La 500e a motore ibrido

Sfumata l’ipotesi di produrre a Torino le vetture cinesi Leapmotor (dirette a Thychy), resta in piedi il progetto di 500 Bev a motore ibrido come soluzione per rilanciare i volumi produttivi. I vertici di Stellantis, che hanno impegnato i fornitori in queste settimane per verificare costi e fattibilità dell’impresa, decideranno nei prossimi giorni se confermare il progetto per Mirafiori, 100 mila Fiat 500 ibride e 75 mila elettriche. Tavares ha affermano in questi giorni l’impegno dell’azienda verso il full electric (5 modelli saranno prodotti a Melfi), smarcandosi dai «colleghi», come Toyota, che restano scettici sull’idea di un mercato al 100% elettrico. L’Italia resta fanalino di coda nelle immatricolazioni Bev, appena il 3% del totale, crollate del 38% a marzo e del 18% nel trimestre. Da gennaio a oggi il gruppo ha venduto appena 614 Fiat 500e, che corrispondono due giorni di lavoro a Mirafiori, confermando che l’impianto torinese deve esportare il 90% del prodotto all’estero. Gli incentivi sull’elettrico, dopo un anno di annunci, dovrebbero essere a disposizione tra un mese circa. «Ma Torino ha bisogno di un nuovo modello per il rilancio — ha detto Alberto Leva, alla guida della rappresentanza auto in Api —. Le imprese dell’indotto, che garantiscono sviluppo e occupazione sono in seria difficoltà. Servono investimenti, altrimenti rischiamo di perdere un pezzo di industria». 

Crollo del mercato elettrico

Ancora in forte calo  i dati sulle vendite di auto elettriche in Italia. A marzo sono  state appena 5.367 le immatricolazioni delle vetture full electric; una erano 8.198 consegne di un anno fa. Scende così la quota di mercato, che passa dal 4,8% di marzo 2023 al 3,3% di oggi, un crollo causato con ogni probabilità dalle attese sugli incentivi.  La Fiat 500e, vettura di punta della produzione di Mirafiori tanto da valere quasi il 90% del totale, è il quinto modello elettrico più venduto in Italia nei primi tre mesi dell’anno, e il decimo a marzo. Si parla di numeri molto risicati: 614 vetture da gennaio e appena 135  a marzo. 

Su Instagram

Siamo anche su Instagram, seguici: https://www.instagram.com/corriere.torino/?hl=it

La newsletter del Corriere Torino

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Torino e del Piemonte iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Torino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui

3 aprile 2024 ( modifica il 3 aprile 2024 | 05:43)

- Leggi e commenta