L’impresa del secolo. Gli avversari pi� che battuti, schiacciati, umiliati, quasi bullizzati. C’� modo e modo di vincere e perfino di stravincere una grande corsa distaccando i tuoi rivali ma quello scelto sabato alla 18� Strade Bianche da Tadej Pogacar ha precedenti solo nella storia del ciclismo eroico.
Strade Bianche 2024, vince Pogacar, secondo Skujins, terzo Van Gils
Lo sloveno domina con una fuga di 81 chilometri prima dell’arrivo in solitaria a Piazza del Campo: �� stata una corsa velocissima fin dall’inizio — ha detto Pogacar dopo il traguardo — quando nessuno si aspettava quello che stavo per fare�

Puoi essere il corridore pi� forte del mondo — e lui lo � da quattro stagioni — ma scattare in perfetta solitudine a 81,3 chilometri (e due ore di corsa) dal traguardo di una prova durissima, sugli sterrati ancora battuti dalla pioggia � impresa al limite della follia. Eppure gi� pochi minuti dopo l’allungo del fenomeno sloveno (qui primo in solitudine gi� nel 2022) l’idea di assistere a un’impresa epica � cominciata a trasparire dalle prime pedalate di Poga e dagli sguardi smarriti dei suoi inseguitori. Il cronometro ha scandito la progressione. Due minuti di vantaggio guadagnati nei primi 10 km sul durissimo sterrato del Monte Sante Marie affrontato con una padronanza assoluta della bici, le spalle praticamente immobili sul manubrio come se pedalasse su asfalto liscissimo. 2’33” ai -60 km, 2’37” ai -50 con una quindicina di inseguitori che provavano disperatamente a organizzarsi senza affondare, ben 3’40” ai - 40 km con Poga che scherzava con il pubblico che gli lasciava solo un budello per passare. E poi 4’ ai -30 e 4’37” ai -20 su un gruppetto di rassegnati da cui erano evasi solo Van Gils e Skujins per poi mantenere tranquillamente il bottino acquisito scherzando con l’ammiraglia e sorridendo ai tifosi a cui si � divertito a dare il cinque entrando in Piazza del Campo in una passerella trionfale.
Una superiorit� schiacciante, imbarazzante. Nulla di casuale, di improvvisato nell’impresa del vincitore di due Tour de France, di tre Lombardia, due Tirreno-Adriatico, una Liegi, un Fiandre, un Amstel e una Freccia Vallone. Tutto pianificatissimo: l’idea di puntare a due sole classiche primaverili (questa e la Sanremo) prima del debutto al Giro piuttosto che sfiancarsi in tutta la campagna del Nord gi� dominata in passato, il punto in cui partire, lo sterrato pi� lungo e duro della corsa, l’idea precisa di stupire con un’impresa destinata rimanere nella storia. Di due ore di cavalcata solitaria restano impresse la tranquillit� quasi cicloturistica della pedalata di Poga, il suo viso sorridente rispetto a quello sofferente degli avversari, l’idea di una superiorit� mai vista prima su un campo di gara. Anche Chris Froome al Giro d’Italia del 2018 era partito a 80 km dal traguardo sul Colle delle Finestre ma quell’impresa fu frutto (anche) di una regia accuratissima tra massaggiatori, compagni di squadra e strateghi tattici. Qui semplicemente Poga ha scelto il punto giusto ed � partito, su quel Sante Marie dove scatt� per vincere due anni fa ma, allora, a 50 km dall’arrivo oggi a 80: un segnale per l’acerrimo rivale Vingegaard (e a una Visma qui umiliata) che gli ha strappato gli ultimi due Tour e che da luned� correr� per vincere la Tirreno-Adriatico.
Alle sue spalle, staccati di tre minuti e rassegnati, Skujins, Van Gils e il vincitore uscente Pidcock, distrutti. Primi italiani, a quasi cinque minuti, Formolo e Zana. Se Pogacar riuscir� a tenere la stessa condizione nei prossimi 15 giorni, il ruolo di grandissimo favorito alla Milano-Sanremo non glielo toglier� nessuno. Dovesse vincerla, l’unico dei cinque �monumenti� che mancher� alla sua collezione sar� la Parigi-Roubaix. E un Pogacar del genere al prossimo Giro d’Italia sar� uno straordinario volano per attirare gli appassionati sulla strada. �� stata una corsa velocissima fin dall’inizio — ha detto Pogacar dopo il traguardo — quando nessuno si aspettava quello che stavo per fare. Sono partito sul Monte Sante Marie subito dopo il temporale, avevo capito che non c’era pi� energia nel gruppo e volevo approfittarne. Era la prima gara dell’anno per me ed � stata impegnativa dal punto di vista mentale perch� non sapevo quale realmente fosse la mia condizione�.
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2 marzo 2024 (modifica il 2 marzo 2024 | 17:13)
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