Milan e Juventus, chi è favorita per il secondo posto

di Massimiliano Nerozzi e Carlos Passerini

Classifica vitale anche per il destino degli allenatori, anche se per Stefano Pioli il piano A � la Europa League. Massimiliano Allegri deve conquistare la Champions, altrimenti sul mercato saranno necessarie cessioni

Milan e Juventus, chi è favorita per il secondo posto
Come sta il Milan

(Carlos Passerini) La missione �A�, quella decisiva, quella che dar� il voto finale alla stagione milanista e che segner� fatalmente il destino di molti protagonisti, a partire da quello di Stefano Pioli, resta l’Europa. Ma anche in campionato il Diavolo si gioca parecchio: svanito con troppo anticipo l’obiettivo scudetto, soprattutto per i meriti di un’Inter oggettivamente fuori categoria, custodire il secondo posto fino a fine stagione rappresenta una missione da non fallire. Per il risultato sportivo ma anche per quello contabile: la Supercoppa made in Arabia Saudita, alla quale si accede classificandosi nei primi due posti, porta in dote un montepremi dorato da 24 milioni di euro, che sarebbero preziosi anche per la campagna acquisti estiva, oltre che per contribuire a tenere in ordine i conti dopo l’utile di bilancio fatto registrare l’anno scorso (+6,1 milioni).

I rossoneri hanno recuperato alla Juventus 8 punti nelle ultime 7 giornate, completando il sorpasso domenica scorsa grazie al successo interno sull’Empoli, giunto in coda a una prestazione che non ha acceso gli entusiasmi dei tifosi. Oltre al risultato c’� stato poco, questo � innegabile, ma la verit� � che arrivati a questo momento della stagione a contare sono solo i punti. Per il resto, � tardi. Adesso conta solo vincere. L’ha ammesso anche il tecnico rossonero, senza girarci troppo intorno: �Potevamo fare meglio, ma questo successo � fondamentale�. A dieci giornate dalla fine, con 30 punti quindi ancora in palio e uno scontro diretto da disputare in trasferta allo Stadium a fine aprile, tutto resta aperto. Ma il segnale dato dal Milan in questi primi due mesi e mezzo dell’anno nuovo � stato forte: 7 vittorie e 2 pareggi in 10 partite.

Molto � cambiato col ritorno della difesa titolare, dopo i troppi infortuni che hanno segnato in negativo la stagione a partire dell’autunno. Con Thiaw, Tomori e Kalulu non � un caso che nelle ultime due partite la porta di Maignan sia rimasta intatta. Ora all’appello manca solo un centrocampista, Pobega. Ma c’� un retroscena che lo riguarda ed � positivo: sta bruciando i tempi di recupero dopo l’operazione al tendine retto femorale sinistro e potrebbe tornare ad allenarsi gi� dopo la sosta. Per Pioli si tratta di una buonissima notizia, ma c’� anche il rimpianto per tutti quei punti persi quando l’infermeria era piena. Una situazione che non si deve pi� ripetere.

L’altro segno �pi�� riguarda invece la crescita costante di Christian Pulisic, pupillo di Gerry Cardinale, che rappresenta di gran lunga il miglior acquisto del mercato estivo. I suoi numeri non mentono: 10 gol, dei quali 8 in campionato e due in Europa. Capitan America � in forma e sta tornando ai suoi livelli migliori: non segnava cos� dalla stagione 2019/20 col Chelsea. Ci sono poi anche gli assist: 7. Statistiche che la dicono lunga sulla sua centralit� nel progetto. Gioved� a Praga, nel ritorno degli ottavi di Europa League dove servir� conservare il 4-2 dell’andata, lo yankee ci sar�, accanto a Rafa Leao e Olivier Giroud, che domenica hanno tirato il fiato. Meglio cos�: la missione �A� non si deve fallire.

Come sta la Juventus

(Massimiliano Nerozzi) Fuori il secondo — tra Milan e Juve, Pioli e Allegri — alla fine potrebbe pure essere preso alla lettera, dalle parti della Continassa: ovvero, che una chiusura di stagione in rischiosa decrescita spinga il club a non rinnovare l’allenatore e, quindi, al divorzio, nonostante l’anno di contratto. Non � un mistero che, da tempo, il tecnico spacchi gli umori, anche dell’arena: domenica sera, la Curva issava lo striscione dedicato ai punti razziati dal livornese in serie A — �Solo tu 1000 e pi�... immenso Allegri� — mentre il resto dello stadio fischiava il brutto primo tempo contro l’Atalanta. E, un po’, pure alla fine. Figurarsi i bar sport dei social, dove l’hashtag #Allegriout incendia le giovani trib� di tifosi, sedotte — non senza motivi — da Adani e dai profeti del bel gioco (e non solo del risultato). Dopodich�, di questi tempi, la societ� deve far di conto: o Champions o muerte. Del bilancio, anche.

Va da s�, la qualificazione all’Europa che conta � diventata la linea del Piave di Madama, per la classifica e, di conseguenza, nelle conferenze stampa. �Senza Allegri, saremmo dodicesimi e se vinciamo la Coppa Italia e arriviamo secondi non vedo perch� cambiare�, lo difende Luca Beatrice, docente di storia dell’arte all’Accademia Albertina di Torino e presidente della Quadriennale di Roma. As usual, dipender� dai risultati: �Certo che se arriviamo quarti con il fiatone, o quinti...�. Perch�, dal corto muso in poi, attorno ad Allegri infuria il dibattito tra il calcio modello Pep e i risultati, appunto: �L’estetica del pallone non � De Zerbi, che prende 4 gol a Roma, ma sono il Trap, Capello e Allegri, che vincono dieci partite per 1-0, con gli avversari che non riescono a tirare in porta�, chiude Beatrice. Fedelissimo al motto della casa: vincere � l’unica cosa che conta.

Non fosse che, per la Juve, ultimamente � diventato un problema pure il risultato: una vittoria nelle ultime sette partite. Difatti Allegri, che aveva fiutato l’aria, temeva la sfida con l’Atalanta, pure per l’assenza di Vlahovic, che ha griffato il 43 per cento dei gol segnati da attaccanti e centrocampisti. Anche se il grosso guaio sono �i dettagli� — di cui spesso ha parlato — che, in difesa, si sono fatti il tutto: due gol beccati dal Verona, altri due dal Frosinone, idem a Napoli e lo stesso con l’Atalanta. Quanti la Juve ne aveva subiti nelle precedenti 19 partite: da c’era una volta la difesa, senza neppure scomodare la Bbc. Restituendo l’idea di una squadra con limiti strutturali e filosofici: che attacca solo se costretta, altrimenti si scopre e prende gol. A questo, vanno aggiunte differenze di prospettiva tra il tecnico e qualche giocatore.

E mai come stavolta, la classifica sar� vitale, per i ricavi della Champions, come da prospetto informativo sull’aumento di capitale da 200 milioni di euro, avviato ieri in Borsa. �Leggendolo si deduce che le operazioni di mercato dovranno essere finanziate da corrispondenti cessioni di cartellini o da riduzione di costi connessi alla scadenza di contratti in essere�, ragiona il professor Fabrizio Bava, docente di Economia aziendale all’Universit� di Torino. Morale: toccher� a Cristiano Giuntoli farsi venire qualche idea.


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12 marzo 2024 (modifica il 12 marzo 2024 | 07:30)

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