di Redazione Online
Javier Milei � il nuovo presidente dell’Argentina: e ha chiarito immediatamente che �dovr� prendere tutte le decisioni che si renderanno necessarie, anche se l’inizio sar� duro, e nel breve termine le cose peggioreranno�
Javier Milei ha giurato oggi, domenica 10 dicembre 2023, ed � dunque ufficialmente il nuovo presidente dell’Argentina. Nel suo primo discorso, ha avvertito che �non ci sono soldi�, e �si renderanno dunque subito necessarie riforme-choc�. Non solo: �Per l’economia nel breve termine le cose peggioreranno�, ha detto, e �dovr� prendere tutte le decisioni che si renderanno necessarie�.
�Oggi inizia una nuova era di pace e prosperit��, ha detto, �di crescita e sviluppo, di libert� e progresso�.
�Per far uscire il Paese dalla profonda crisi economica, il governo dell’Argentina�, che ha ricevuto �la peggiore eredit� fiscale della storia�, deve mettere mano a un profondo piano di tagli. Al momento, il Paese sconta un �deficit pari al 17 per cento del prodotto interno lordo, il 5 per cento legato al tesoro e il 10 per cento alla Banca centrale. Occorre quindi fare una manovra fiscale nel settore pubblico per circa 5 punti di pil. Una manovra che questa volta cadr� quasi interamente sullo Stato e non sul settore privato�.
Milei ha anche rilanciato l’idea di �mettere fine all’emissione di denaro, e con questo all’unica causa teorica e scientificamente provata dell’inflazione�. Ma siccome la politica monetaria produce i suoi effetti con �un ritardo di 18-24 mesi, anche se smettessimo oggi di emettere denaro continueremo a pagare i costi del disastro lasciato dal governo uscente. Aver emesso moneta per i 20 per cento del pil, non � a costo zero�.
Il programma di Milei
Milei ha vinto le elezioni battendo nettamente, al ballottaggio, il peronista Sergio Massa (55,69% contro 44,30%) e mescolando — come scritto qui da Aldo Cazzullo — �la rivolta contro le �lites, l’establishment, le istituzioni, i partiti tradizionali, financo la Banca centrale, con un iper-liberismo economico che potrebbe rilanciare il Paese, ma anche dargli il colpo di grazia�.
�Entriamo in una geografia sconosciuta�, aveva detto a Sara Gandolfi lo storico e giornalista Carlos Pagni: �Milei � un candidato senza struttura, che si � costituto in figura pubblica solo cinque anni fa difendendo idee ultraliberali e con lo slogan “fuori tutti”. Come trasformer� quegli slogan in realt�?�.
Il suo programma promette la diminuzione della pressione fiscale, maggiore flessibilit� del lavoro e un taglio della spesa pubblica di almeno il 15%, attraverso una drastica riduzione degli impiegati statali e dello Stato sociale.
La sua ricetta contro l’inflazione, arrivata al 142%, � draconiana: vuole �dollarizzare� l’economia – portando ad esempio il Salvador di Nayib Bukele – ed eliminare la Banca Centrale.
Il nuovo governo, secondo il programma, dovrebbe essere composto da pochissimi ministeri: Interno, Economia, Infrastrutture, Giustizia, Sicurezza, Difesa, Esteri e Capitale Umano. In Parlamento, la formazione libertaria di Milei — La Libertad Avanza — pu� contare soltanto su 38 deputati e sette senatori, quasi tutti alla prima esperienza legislativa: e dovr� dunque negoziare con gli altri partiti.
Il pi� agguerrito avversario di Milei saranno le piazze. I sindacati sono gi� sul piede di guerra, come i funzionari pubblici che temono un taglio draconiano nei loro posti di lavoro. Anche i difensori dei diritti umani e le femministe sono pronte ad alzare gli scudi se, come preannunciato, il nuovo governo cercher� di liberalizzare il porto d’armi, abolire la legge sull’aborto o ridurre le pene dei militari condannati per genocidio.
Articolo in aggiornamento...
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