Biella, resta indagato per il tentato omicidio
Il ragionamento è il seguente: lui l’ha maltrattata, questo sì, ma sul fatto che abbia provato a uccidere sua moglie gli indizi messi assieme fin qui non giustificano una misura cautelare. Quindi Jonathan Maldonato è da scarcerare. Però, siccome esistono gravi indizi sul suo comportamento da uomo maltrattante, per quel reato vanno applicate le misure cautelari del divieto di avvicinamento e dell’obbligo di firma. Risultato: fermo convalidato ma le misure cautelari — con braccialetto elettronico — concesse per il solo reato di maltrattamenti, anche quello contestato assieme al tentato omicidio. E inoltre: il divieto di avvicinarsi vale per sua moglie ma vale anche per la casa dei genitori di lei, a Strona, mentre non ci sono divieti rispetto alle sue due bambine, di 4 e 6 anni, al momento affidate ai suoi genitori.
È questa la tesi della giudice delle indagini preliminari Francesca Tortora che sabato ha interrogato in carcere per quattro ore il marito dell’influencer Soukaina El Basri, per tutti Siu, ricoverata ancora in prognosi riservata all’ospedale di Novara. C’era arrivata la mattina del 16 maggio con un buco nel petto e sei giorni dopo suo marito — operaio biellese della Lavazza che si fa chiamare Jonny Jonathan — è finito in carcere per tentato omicidio. Quello di sabato era l’interrogatorio per la convalida del fermo, appunto. E lui ha ripetuto quel che aveva già detto al pubblico ministero. E cioè che non c’è nessun tentato omicidio, che quel buco nel petto si spiega col fatto che lei ha provato a uccidersi perché «depressa» e incline ai tentativi di suicidio. Quindi a questo punto la sorte del procedimento per tentato omicidio — per il quale ovviamente lui rimane indagato — dipende dagli sviluppi delle indagini alle quali lavora la Squadra mobile della questura di Biella.
E diventa molto importante quel che dirà lei quando sarà in grado di parlare. Dopo una settimana di coma farmacologico i medici hanno provato a svegliarla, Siu ha aperto gli occhi, reagisce agli stimoli, ma le sue condizioni restano molto gravi (era rimasta in arresto cardiaco per 35 minuti) e non è ancora possibile sapere quando e se sarà in grado di raccontare quel che è accaduto. Davanti a suo marito e ai medici del 118 Siu aveva detto di essere inciampata e aver sbattuto contro lo spigolo di un mobile. Versione inizialmente data anche da lui che in seguito, quando ha corretto il racconto con il tentato suicidio, ha spiegato di aver parlato della caduta accidentale perché così gli aveva chiesto Siu, terrorizzata — dice lui — «dall’idea di tornare in psichiatria» (gli inquirenti hanno poi accertato due brevi accessi al servizio psichiatrico, nel 2011 e 2014). «Seppure la stessa Soukaina diceva di essere caduta, tuttavia sussistono troppi elementi in palese contraddizione con quanto riferito da Maldonato» dice il fermo.
Fra quegli elementi c’è l’oggetto del riferito tentativo di suicidio: misterioso, perché non si trova; c’è lui che dice di aver raccolto da terra un paio di forbici che poi risulteranno incompatibili con la ferita; ci sono i suoi vestiti senza macchie di sangue nonostante «zampillava di 10 centimetri»; c’è il fatto che lui non ricordi di essersi lavato le mani; la casa pulita salvo poche gocce di sangue sul letto.... Indizi non abbastanza gravi da meritare una misura cautelare, secondo il gip. In questa storia ci sono anche molti messaggi WhatsApp e video finiti negli atti d’inchiesta. In uno di quei video la si sente discutere con lui e dire «Ahia, così mi fai male», oppure «non fare così davanti alle bambine». Maltrattamenti in famiglia. Lo stesso reato per il quale Siu (la sua famiglia si è affidata all’avvocata Alessandra Guarini) aveva firmato una denuncia a maggio del 2023, poi archiviata e ora ripescata, con la riapertura delle indagini.