Gaza, parte la mini-tregua: verranno liberati i primi 13 ostaggi israeliani, in tutto saranno 50

di Davide Frattini

Dopo 48 giorni un gruppo di donne e bambini torner� in famiglia. L’angoscia degli esclusi: �Non abbiamo vinto la lotteria�. Hamas dietro lo slittamento dello scambio. Dal Libano pioggia di razzi di Hezbollah. Israele: dopo lo stop il conflitto andr� avanti

Gaza, parte la mini-tregua: verranno liberati i primi 13 ostaggi israeliani, in tutto saranno 50

I corpi di palestinesi morti negli scontri con gli israeliani seppelliti in una fossa comune nel cimitero di Khan Younis (Hams/Afp)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — Gli squilli mentre il sole sta tramontando, la notte lunga, il risveglio — si riuscir� a dormire? — pieno di angoscia. Il governo israeliano ha ricevuto la lista di chi torna oggi, ha contattato le famiglie. Dopo il rinvio i negoziatori del Qatar hanno riavviato il processo che dovrebbe riportare a casa i primi 13 ostaggi: tante ore, troppe per chi aspetta da 48 giorni, tra l’entrata in vigore della tregua alle 7 del mattino (le 6 italiane) e il rilascio dei prigionieri alle 16 (le nostre 15). Un giorno intero da quella telefonata di speranza, chi non l’ha ricevuta sa �di non aver vinto la lotteria� come dice Guy Metzer, il quale ancora conta che la madre possa essere inserita nei prossimi. Anche Mayaan ammette che non rivedr� oggi Ella (8) e Dafna (15). � la tortura del rilascio a goccia imposto da Hamas per ottenere tempo. A esporsi in pubblico sono i parenti che per ora hanno �perso�, i fortunati ne rispettano il dolore senza ostentare la gioia sempre in bilico.

L’elenco dovrebbe privilegiare i bimbi: Kfir ha compiuto dieci mesi in cattivit�, nei video ripresi dagli stessi terroristi il 7 ottobre, � in braccio con il fratellino alla madre Shiri, in primo piano i capelli rossi di tutti e tre. Avigail, 3 anni, torner� ma non da mamma e pap�, ammazzati davanti a lei. Aviv (2) e la sorellina Asher (5) sono state prese con la mamma. Il padre di Kfir resta indietro, mentre Avihai Brodetz — l’uomo che per primo si � piazzato su una sedia di plastica davanti al Pentagono israeliano e ha ispirato il movimento di protesta dei parenti — potrebbe riabbracciare Ofri, Yuval, Urya e la moglie Hagar. Ad aspettarli dall’altra parte i militari addestrati da terapeuti che si presenteranno cos� ai bambini, se sono soli: �Sono un soldato israeliano e ti porto a casa�, cercando di evitare domande sui genitori. Nei sei ospedali allestiti nel Paese potranno incontrare i parenti dopo gli esami medici.

Il rinvio

Il rinvio del cessate il fuoco e dello scambio — gli israeliani scarcerano in contemporanea 39 tra donne e minori palestinesi — sarebbe stato causato da Hamas che non vuole visite della Croce Rossa ai prigionieri rimasti. Gli analisti fanno notare che le minacce di Benjamin Netanyahu mercoled� sera alla vigilia del salvataggio posticipato — �elimineremo tutti i capi di Hamas anche quelli all’estero� — potrebbero aver spinto gli jihadisti a forzare la mano. Soprattutto per ottenere rassicurazioni dal Qatar — dove molti dei leader sono ospiti coccolati — che svolge il ruolo di negoziatore e allo stesso tempo in questi anni ha potenziato l’organizzazione, con il beneplacito di Netanyahu.

I portavoce

Il premier avverte �che gli ostacoli sono ancora tanti�, l’intesa si sviluppa nei prossimi 3 giorni fino a un totale di 50 israeliani rilasciati e 150 palestinesi. I terroristi hanno ammesso di non riuscire a recuperare tutti i nomi, gli ostaggi nelle mani dei gruppi sono quasi 240. Ieri la guerra � andata avanti per altre 24 ore e lo Stato Maggiore ribadisce che ricomincer� finito lo stop. I portavoce di Hamas lanciano l’appello ad allargare i fronti alla Cisgiordania e al Libano. Da dove Hezbollah annuncia di partecipare alla tregua, anche se non prende parte al patto: come sempre prima del silenzio nei botti ha sparato una trentina tra missili e razzi anticarro contro i villaggi israeliani.

Il pianificatore

L’intelligence � sicura che Yahia Sinwar, il capo dei capi considerato il pianificatore dei massacri del 7 ottobre, 1.200 israeliani uccisi, sia ormai fuggito verso Khan Younis, dov’� nato. Dalla sua roccaforte — spiega una fonte al quotidiano Haaretz — �vuole mostrare al mondo le tendopoli, gli ospedali da campo, allarmare con un disastro umanitario nel sud della Striscia�, ormai gli sfollati interni sono 1,7 milioni, i morti totali oltre 14 mila. Foto diffuse dalla France Presse mostrano decine di sacchi blu seppelliti in fosse comuni. Sinwar ha bisogno dell’ingresso degli aiuti — carburante e 200 camion al giorno per la durata dell’accordo — e che la comunit� internazionale prema su Netanyahu per fermare la nuova fase dell’offensiva.

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23 novembre 2023 (modifica il 23 novembre 2023 | 22:39)

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