Mirafiori in Cig fino ad aprile. «Io, ex Fiat, poi Fca e Stellantis. Dopo di noi a Torino non si produrranno più auto»
Giacomo Zulianello, 57 anni, da 30 in catena di montaggio e poi nella logistica: «Stiamo tornando indietro di 15 anni quando convivevamo con la cassa integrazione e tiravamo a campare con mille euro al mese»
«Se mi chiamano lavoro, altrimenti me ne sto a casa. L'unica certezza è che la mia busta paga dimagrirà e io con lei. Stiamo tornando indietro di 10-15 anni quando noi operai ex Fiat, poi Fca, convivevamo con la cassa integrazione e tiravamo a campare con mille euro al mese di stipendio. Con Stellantis ora si ripete la stessa storia». Giacomo Zulianello ha 57 anni, gli ultimi 30 passati in linea di montaggio, prima alla Bertone, poi in Maserati all'impianto Avvocato Giovanni Agnelli di Grugliasco fino alla sua chiusura, e adesso da due anni a Mirafiori, reparto logistica e ricevimento merci. «Sette settimane di fila di cassa non si erano mai viste. Anche nei momenti più bui, e ce ne sono stato tanti, lavoravamo almeno tre giorni al mese. La novità questa volta è che la chiamano cassa "parziale" e a rotazione. Se ci chiamano lavoriamo, altrimenti niente. Dipenderà dal mercato, dagli incentivi».
Giacomo Zulianello, Stellantis rallenta la produzione a Mirafiori da due a un solo turno perché l'elettrico non tira sul mercato. E Mirafiori produce principalmente 500e. La scelta di Cig a rotazione fino al 30 marzo è per impattare meno nelle tasche dei lavoratori.
«Sempre meglio che cassa a zero ore. Ma non sappiamo ancora come andrà. Mi è parso di capire che la Cig servirà a gestire una domanda di mercato molto debole. Se c'è ripresa ci chiamano altrimenti non lavoriamo. In ogni caso dovremo tirare la cinghia».
Quanto pesa la cassa in busta paga?
«Il nostro stipendio base è di circa 1.450 euro. Eliminare il secondo turno ci costa 120 euro circa in meno in busta paga. Poi se non raggiungi 22 giorni di presenza perdi altri soldi. Temo che tanti di noi vedranno ridursi il salario a mille e cento euro. A 57 anni speravo di poter vivere l'ultima fase della mia carriera con serenità».
Quanto le manca per andare in pensione?
«Io sono il lavoratore tipico di Mirafiori. Mi mancano 5-6 anni per la pensione. E come me il 60-70% degli operai è in questa fascia di età. Dopo di noi non si produrranno più auto a Torino».
Il governo ha messo sul piatto un miliardo di incentivi per far ripartire le immatricolazioni. Intanto lei e i suoi colleghi attenderete gli effetti delle agevolazioni in Cig. Che ne pensa?
«Gli incentivi andrebbero legati all'occupazione. Così è troppo comodo per tutti tranne che per noi operai che ci prendiamo i rischi se l'impresa va male. E pensare che sono entrato in Fiat quando Marchionne ha comprato l'ex Bertone promettendoci di diventare il Polo mondiale del lusso dell'auto».
Il 31 dicembre scorso ha chiuso i battenti Agap di Grugliasco. Teme che Mirafiori come polo produttivo di automobili farà la stessa fine?
«Quando Tavares venne a Grugliasco ci disse che la produzione nello stabilimento di Maserati costava il doppio di Mirafiori e che Mirafiori a sua volta costava il doppio rispetto agli altri impianti. Grugliasco ha chiuso, Mirafiori ci sta andando vicino. Spero di avere il tempo almeno di andare in pensione».
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