La roulette russa degli ostaggi nella Striscia e l’allarme dai media Usa

di Greta Privitera

�Tanti sono morti�, dice il �Wall Street Journal� alimentando l’angoscia delle famiglie israeliane: Sharone Lifschitz, ad esempio, non vede il padre dal 7 ottobre

La roulette russa degli ostaggi nella Striscia e l’allarme dai media Usa

Cassette postali nel kibbutz Nir Oz: i colori indicano i residenti uccisi, rapiti, rilasciati

Sono 188 giorni che Sharone Lifschitz � come se fosse in un tunnel di Gaza. Dal 7 ottobre, da quando un gruppo di terroristi di Hamas ha fatto irruzione nella casa dei suoi genitori di 83 e 85 anni, nel kibbutz di Nir Oz, e li ha trascinati nella Striscia, lei si sente in ostaggio, proprio come loro. �Mia madre — la signora Yocheved, diventata famosa per il video in cui stringe la mano a un carceriere di Hamas e gli dice Shalom, “pace” — � stata liberata sedici giorni dopo, ma mio padre � ancora l�. Non c’� secondo in cui io non pensi a lui, a come sta, a se � ancora vivo. � una roulette russa�.

Lifschitz � quasi svenuta quando ha letto la notizia del Wall Street Journal. �Si teme che gran parte degli ostaggi a Gaza siano morti�, titolava ieri il giornale di New York, riportando le voci di funzionari americani. Un colpo dritto alla speranza di tutte le famiglie israeliane che solo due giorni fa ne avevano subito un altro: �Non siamo in grado di rintracciare quaranta prigionieri che soddisfino i criteri d’Israele per le trattative�, ha fatto sapere Hamas.

Roulette russa, in effetti, � il termine esatto. �Pap� sar� vivo? La nipote della vicina di casa?�, continua la donna. Oded, il padre, � un giornalista in pensione, un attivista per la pace. Conosce bene Gaza perch� prima di Hamas, ci andava a pranzo sul mare, con gli amici palestinesi. �Un ostaggio liberato ci ha raccontato di essere stato un suo compagno di stanza al Nasser Hospital di Khan Younis�, continua Lifschitz. �Faccio fatica a dormire perch� lo immagino al freddo: lui lo detesta. Lo penso in un tunnel o accasciato in un angolo senza coperte, sotto le bombe�.

In Israele, dice Merav Rott, psicologa che tra i suoi pazienti ha molti ostaggi liberati, da sei mesi � sempre quel sabato mattina d’autunno in cui Hamas ha violentato, torturato e ucciso oltre 1200 persone e ne ha rapite 240. Spiega che la vita va avanti con le sue azioni sfacciatamente quotidiane ma che �ogni giorno � il 7 ottobre. Lo � per chi aspetta un familiare, per chi protesta contro un governo che bombarda senza sosta altri innocenti, lo � sui muri con i manifesti degli ostaggi e nei kibbutz rasi al suolo�. Chi non soffre d’ansia, si sente depresso, �per non parlare dei sopravvissuti alla mattanza, quasi tutti con il disturbo post traumatico�, spiega Rott. Poi, racconta la storia di una sua paziente ostaggio a Gaza, liberata con il figlio. Il marito � ancora nella Striscia. �Loro conoscono perfettamente la paura di Hamas e delle bombe d’Israele e questo peggiora tutto perch� sanno come si sente l’uomo rimasto prigioniero�. I genitori israeliani cos� come quelli palestinesi sono stati privati dello strumento dell’illusione, fondamentale nell’infanzia. �I bambini chiedono agli adulti: ma tu morirai? In tempi di pace rispondiamo “No, non ti preoccupare”. I piccoli di qui, invece, sanno che si muore�.

Daniel Shek, portavoce del forum delle famiglie degli ostaggi, ha una speranza: �Pu� essere che ad Hamas faccia comodo fingere di non avere il controllo della situazione. Darebbe loro maggiore flessibilit� per negoziazione�. I portavoce del governo di Netanyahu sostengono che �distruggere Hamas e liberare i prigionieri sono missioni che si completano a vicenda�. Ma Shek chiede che il tema degli ostaggi sia la priorit� nei negoziati: �Finch� non sono tutti a casa, noi lotteremo�. Nella Striscia dovrebbero essere rimasti 129 israeliani. Il governo di Gerusalemme dice che tra questi potrebbero esserci 34 morti, per l’intelligence americana il numero � maggiore. Una roulette russa.


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11 aprile 2024 (modifica il 11 aprile 2024 | 22:29)

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