Caldaie a gas, quando parte lo stop e cosa deve fare chi ne ha una? Le novità della direttiva case green

Alla fine l’accordo è arrivato. I Paesi dell’Unione europea dovranno avere edifici sempre più «green»: resta l’obiettivo di ridurre le emissioni delle abitazioni, ma non dovrà più essere rispettato casa per casa. E ci sarà più tempo per eliminare le caldaie a gas. Il relatore all’Europarlamento Ciarán Cuffe ha esultato: «Abbiamo raggiunto un risultato straordinario — ha detto — , un progetto per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio a livello mondiale». Ed è vero, ma gli obiettivi del testo iniziale erano più ambiziosi. Alla fine, però, il trilogo (Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea) ha dovuto mediare con le ostilità di quei Paesi che non hanno un’anima green molto pronunciata (come l’Italia). Sia come sia, la direttiva sulle case green per l’efficientamento energetico degli edifici dell’Unione (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive) fissa ora nuove regole e parametri per costruzioni esistenti e nuove. Come detto, l’intento è quello di ridurre i consumi energetici e arrivare a un parco immobiliare ad emissioni zero entro il 2050, considerando che, secondo gli studi, gli edifici rappresentano il 40% dell’energia consumata e il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas serra legate all’energia nell’Unione europea. L’accordo del 7 dicembre è ancora provvisorio e deve essere approvato e adottato formalmente da Parlamento e Consiglio, Ma ormai possiamo dire che è fatta. Dunque, vediamo punto per punto le voci più importanti contenute nell’Edpbd.