Patto di stabilità, che cosa rischia l’Italia. Giorgetti: «Così non posso firmare»

di Federico Fubini

A Bruxelles scontro sui conti del 2024. La notte di trattative e i paletti del ministro dell’Economia

Patto di stabilità, che cosa rischia l’Italia. Giorgetti: «Così non posso firmare»

Paolo Gentiloni e Giancarlo Giorgetti

Ieri notte il pi� efficace nel riassumere lo stato dell’Unione europea, o almeno delle sue regole di finanza pubblica, � stato l’uomo che pi� ha contribuito a complicare il lavoro per metterle insieme. Ha detto durante le ore piccole fra mercoled� e gioved� Christian Lindner, ministro delle Finanze di Berlino: �Con questa gestione delle politiche di bilancio, resterete in procedura per deficit eccessivo fino al 2031�.

Lindner pensava a governi ad alto debito e deficit come la Francia, la Spagna e soprattutto l’Italia. E faceva del sarcasmo, ma ha colto un punto: con il nuovo Patto di stabilit�, per alcuni rischia di essere quasi pi� facile fare le manovre di bilancio previste quando si � fuori dalle regole che affrontare la normalit� successiva. Pu� andare cos� perch� Lindner ha ottenuto gran parte di quanto chiedeva, in senso restrittivo rispetto alle proposte della Commissione europea, sulle regole per quando il sistema sar� a velocit� di crociera dopo il 2027. � l� che si trova il �92% di accordo� con Parigi di cui ministro tedesco parlava ieri. Ha ottenuto un trattamento differenziale per i governi con il debito di oltre il 90% del prodotto lordo: dovranno ridurlo dell’1,5% del Pil all’anno e non dell’1% come gli altri; dovranno molto probabilmente puntare a un deficit dell’1% e non dell’1,5% come gli altri; e forse dovranno controllare anche la dinamica della spesa con pi� rigore.

Ma per strappare tutto questo Lindner dovr� fare concessioni su ci� che, comprensibilmente, interessa di pi� ai leader dei Paesi pi� indebitati: ridurre al minimo possibile i sacrifici di bilancio, dunque i problemi politici, durante la vita dei loro governi; in particolare, ridurli da quando, a partire dall’estate prossima verosimilmente si troveranno in procedura per deficit eccessivo a Bruxelles. Ed � qui che i ministri finanziari di Roma e Parigi, Giancarlo Giorgetti e Bruno Le Maire, ieri notte hanno giocato un ruolo centrale.

Nadia Calvi�o, presidente di turno dell’Unione in quanto ministra spagnola, ieri verso mezzanotte e mezza se li � chiamati tutti nella sua delegazione. Prima Giorgetti da solo, dieci minuti dopo anche Le Maire e pi� tardi Lindner. � l� che il ministro italiano ha indicato i suoi vincoli: �Non posso firmare nessun impegno se so che non sar� in grado di rispettarlo�. Di certo i ministri finanziari dei quattro maggiori Paesi dell’euro sono rimasti l� dentro fin quasi alle tre di mattina, ciascuno con uno sherpa (per l’Italia il direttore del Tesoro Riccardo Barbieri Hermitte). In agenda, il �braccio correttivo� delle regole di bilancio, un regolamento da approvare all’unanimit� sugli obblighi dei Paesi in procedura per deficit eccessivo. Tema bruciante, perch� Italia, Francia e Spagna rischiano seriamente di trovarcisi da luglio prossimo.

Lindner vorrebbe che chi � in procedura corregga i conti di circa lo 0,5% del Pil in termini �strutturali� (cio� al netto di misure una tantum e fluttuazioni dell’economia). Per l’Italia sarebbe una stretta da dieci miliardi nella manovra da scrivere a settembre prossimo, cui si aggiungerebbero circa 18 miliardi per rifinanziare gli sgravi previsti in bilancio solo per il 2024. Le Maire chiede di esentare fino al 2027 (l’anno in cui si vota per l’Eliseo) gli aumenti degli investimenti in difesa, tecnologie e ambiente, in modo da ridurre la correzione allo 0,3% del Pil. Giorgetti punta anche a escludere i costi in pi� da interessi sul debito. Il risultato per l’Italia sarebbe una stretta netta �strutturale� sul deficit attorno ai sette o otto miliardi all’anno fino al 2027.

Sembra molto, ma meno di quanto occorrerebbe risparmiare in seguito a velocit� di crociera per ridurre un debito oltre il 90% del Pil. Fernando Medina, il ministro delle Finanze del Portogallo che ha un debito alto ma � gi� in pareggio di bilancio, ci ha scherzato amaramente: �Devo trovare il modo per andare in procedura per deficit eccessivo�. Tagliente anche Giorgetti sulla vittoria della spagnola Calvi�o su Daniele Franco per la presidenza della Banca europea degli investimenti: �Se Franco fosse stato ancora ministro al mio posto, se la poteva giocare�. �’ una stoccata a Calvi�o, sospettata di aver usato il suo ruolo di mediazione quale presidente di turno per favorire s� stessa nella corsa per la Bei.

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9 dicembre 2023 (modifica il 9 dicembre 2023 | 07:36)

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