In disaccordo su Gaza, sintonia su Libia e armi. L’incontro di un’ora tra Meloni e Erdogan

Видео по теме

di Marco Galluzzo, nostro inviato a Istanbul

La premier italiana ricevuta nel palazzo presidenziale

In disaccordo su Gaza, sintonia su Libia e armi. L’incontro di un’ora tra Meloni e Erdogan

I diplomatici li definiscono incontri basati sulla franchezza. Prima di ieri sera Recep Erdogan e Giorgia Meloni avevano avuto cinque bilaterali, a margine di altrettanti vertici internazionali, in cui si sono conosciuti, si sono �annusati�, si sono detti con molta trasparenza tutto quello che di negativo avevano da dire l’uno dell’altro, e alla fine questa franchezza � sfociata in un rapporto di rispetto e in qualche modo anche di amicizia.

Se non fosse stato cos� Erdogan non avrebbe avuto il piacere di invitare a cena la presidente del Consiglio, se non fosse stato cos� forse non sarebbero stati a tu per tu, come ieri sera, da soli, senza staff, per quasi un’ora. Lei di solito non nasconde le sue convinzioni: non puoi sostenere che Hezbollah non sia un movimento terrorista, tu che conosci cos� bene il fenomeno, e io non posso essere d’accordo con te, � uno degli argomenti che la premier ha veicolato anche ieri sera, su un piano molto outspoken (cio� schietto), prendendo a prestito sempre una metafora della diplomazia, e lui le ha risposto che lei non pu� non vedere o riconoscere che anche Israele difende i propri diritti con azioni o operazioni che dalle stesse Nazioni Unite vengono definite criminali.

Nel palazzo presidenziale di Vahdettina, sulla sponda asiatica del Bosforo, ieri sera Giorgia Meloni ha avuto il suo primo incontro istituzionale in Turchia, oltre che l’appuntamento pi� importante del suo primo viaggio nel Paese che da oltre 20 anni � governato da Erdogan. Prima di recarsi dal suo ospite, Meloni ha visitato il gran bazar del cuore della citt�, si � fermata per oltre un’ora in uno dei ristoranti storici di uno dei mercati pi� famosi del mondo. Oggi, prima di ripartire, dopo aver dormito in uno degli hotel pi� esclusivi di Istanbul, dedicher� poche ore ad un programma privato di visita delle bellezze della megalopoli turca. Del resto, al di l� delle differenze geopolitiche, anche ieri sera Meloni ha definito quello di Erdogan uno Stato �amico ed alleato�. E per molteplici ragioni, che sono state passate in rassegna nel corso del confronto a due. Lo sottolinea anche Palazzo Chigi: � stato fatto il punto delle relazioni bilaterali in tutte le sue dimensioni, politiche e di difesa, economiche e culturali. � stato constatato l’eccellente stato delle relazioni economiche con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all’obbiettivo condiviso di almeno 30 miliardi entro il 2030.

Ma i punti di convergenza forse pi� forti, al momento, sono la Libia e la cooperazione militare. Sul secondo punto non � un mistero che le aziende italiane abbiano costruito negli anni, con un ruolo di prima linea, un’autonomia produttiva e un know how nel settore militare per i quali Ergodan non pu� che esserci debitore. E se anche ieri sera, al termine dell’incontro, fonti di governo italiane hanno sottolineato che �sono state passate in rassegna le diverse opportunit� economiche per le aziende italiane, tra cui Leonardo�, significa certamente qualcosa.

L’altro tema che sta a cuore ad entrambi � la Libia, dove Erdogan ha schierato le proprie truppe, e dove sostiene il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite, come l’Italia. Anche qui il confronto � stato all’insegna della convergenza: entrambi lavorano per una Libia stabilizzata, per una conclusione del processo istituzionale e di pace, per una riunificazione di uno Stato che da troppi anni � lacerato da fazioni in guerra fra loro. Anche in questo caso nello staff della Meloni sono espliciti: �La cooperazione in questo ambito sar� sempre pi� stretta anche in relazione alla Libia dove i rispettivi ministeri degli Esteri intendono concludere presto una intesa�.

Ovviamente lo scambio di vedute ha incluso sia Gaza che Ucraina, e in questo secondo caso Giorgia Meloni ha espresso ad Erdogan il suo �grande apprezzamento per i costanti sforzi di mediazione diplomatica di Ankara per sbloccare l’invio del grano dai porti ucraini�, dopo che nel luglio scorso la Russia non ha rinnovato l’accordo.


Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.

20 gennaio 2024 (modifica il 20 gennaio 2024 | 22:19)

- Leggi e commenta