Artem Dovbyk piace al Milan: chi è l'attaccante del Girona

diAndrea Molinari-red.gianlucadimarzio.com

Dovbik, 28 anni, capocannoniere con 24 gol del Girona ha vinto il trofeo Pichichi, per la prima volta non assegnato a un calciatore del Barcellona o del Real Madrid

Come si fermano Real Madrid e Barcellona dopo quindici anni di dominio assoluto in Liga? Basta chiedere ad Artem Dovbyk. No, non per la vittoria del campionato, ma per il trofeo Pichichi. Cos'è? Il titolo di capocannoniere del torneo, che dal 2010 a oggi è sempre stato vinto da un calciatore dei Blancos o dei blaugrana. È seguito dalle big di serie A, è un obiettivo concreto del Milan.

Alla sua prima stagione iberica con il Girona, l'attaccante ucraino segna la bellezza di 24 gol — meglio di Bellingham e Lewandowski — riuscendo ad aggiudicarsi il primo posto grazie a una tripletta nell'ultima giornata, con cui ha superato Alexander Sorloth, collega e rivale del Villarreal, rimasto fermo a 23 dopo un poker siglato nel penultimo turno.

La prima volta con Shevchenko

Insomma, una lotta all'ultimo respiro, come il gol siglato al 120' di Svezia-Ucraina: ottavi di finale di Euro202o, la Nazionale del commissario tecnico Andry Shevchenko si qualifica per la prima volta nella sua storia ai quarti della competizione. Perché tra bomber, si sa, c'è intesa: l'ex attaccante del Milan lo convoca quando è ancora praticamente uno sconosciuto e il suo valore di mercato di appena 400mila euro.

L'arrivo al Girona: acquisto più oneroso

Il Girona, invece, sborsa 7,75 per prelevarlo dall'SK Dnipro-1, fissando un nuovo record per la società: Dovbyk è l'acquisto più oneroso di sempre per il club catalano, ufficializzato anche grazie a Pere Guardiola — fratello di Pep e presidente del cda — e al connazionale Viktor Tsygankov, arrivato con lui la stessa estate. La dirigenza decide anche di assumere un magazziniere ucraino per aiutare con le traduzioni: una scelta azzeccata visto che anche grazie ai suoi gol il Girona si qualifica in Champions League.

La rottura del crociato, l'accusa di essere moscovita

Per Dovbyk, però, non è sempre stato tutto rose e fiori: quando lascia l'Ucraina per cercare fortuna con il Midtjylland in Danimarca si procura la lesione del legamento crociato e resta fermo per otto mesi. Un duro colpo che lo riporta al Dnipro, squadra con cui si era messo in mostra in patria. Nel febbraio del 2022, poi, lo scoppio della guerra con la Russia: Dovbyk, accusato di essere un «moscovita» dopo aver risposto in russo a un giornalista proprio dopo il gol contro la Scozia, prende parte al «Global Tour for Peace» organizzato dalle due squadre di calcio più importanti del Paese (Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk) per raccogliere fondi per i rifugiati.

Le origini sovietiche

La realtà, infatti, è ben diversa: la risposta in non-ucraino arriva soltanto per le sue origini: Cherkasy, dove è cresciuto, era un importante centro chimico dell'Ucraina sovietica durante la Guerra Fredda. Eppure, dal suo arrivo in Spagna, il conflitto sembra essere una cosa lontanissima: «La gente qui si dimentica della guerra in Ucraina. Semplicemente non capiscono cosa significhi. Ne abbiamo parlato, ma non sono interessati. Viktor Tsygankov e io siamo stati interpellati più volte nella squadra. Mostriamo loro una foto: i primi minuti sono scioccati, poi proseguono come niente fosse, non sono più interessati».

Il padre lo vuole allo United

In famiglia invece Artem deve affrontare un altro genere di controversia. Dovbyk senior sogna il Manchester United per il figlio, ma il City Group si interessa a lui già dal 2020 per il Troyes. Alla fine entra nel gruppo solo nel 2023 con il Girona e alla domanda su un possibile futuro al Manchester City non si scompone, come un robot (il suo soprannome è The Machine): finché c'è Erling Haaland meglio di no, poi si vedrà. E pensare che per lui ci avevano provato anche Salernitana e Torino...

9 giugno 2024

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