Così Sinner ha battuto Djokovic: come ha allenato corpo e mente

di Gaia Piccardi, inviata a Torino

In un anno ha piegato due volte il n. 1 della classifica: Alcaraz prima, Djokovic, ieri; battuto otto i top 5 e vinto 59 partite. �Sono bravo a giocare bene i punti importanti�

Così Sinner ha battuto Djokovic: come ha allenato corpo e mente

(Getty Images)

� finita 109 punti a 109. Ma ha vinto Jannik Sinner. �La cosa che mi � piaciuta di pi� della mia partita con Djokovic? Tante, ma soprattutto l’aspetto mentale�. Il tennis � diabolico: non tutti i punti valgono uguale. �Sono stato bravo a giocare bene quelli importanti� si � concesso il barone rosso nella notte del trionfo (oltre a un tie break del terzo set devastante, annichilendo il numero uno del mondo: 7-2).

E non tutti i tennisti sono uguali: Jannik � magro e longilineo, ha la complessione fisica tipica dei grandi battitori (vedi Goran Ivanisevic, che ha sistemato il servizio del Djoker edificando le basi del dominio del serbo anche in et� avanzata), quest’anno ha messo su altri 4 kg di muscoli ma poi � la forza esplosiva (i muscoli delle gambe rispondono all’antica memoria dello sci, specialit� slalom gigante), unita alla resistenza, a fare la differenza quando il match si allunga.

Se la mente comanda il corpo, il corpo risponde agli impulsi quando � bene allenato. Il senso della rinuncia al girone di Davis (ma alle Finals di Malaga, la settimana prossima, il n.4 de mondo ci sar�) appare lampante proprio nella settimana del Master di Torino. �Mettere cose dentro� � la locuzione che Jannik usa per descrivere il lavoro invisibile quando non � ai tornei: significa arricchire il bagaglio (esempio: con Djokovic ha retto alla grande la diagonale sul rovescio, che � la specialit� della casa, ma quando il serbo � andato a cercargli il dritto, che una volta era il colpo �debole�, ha scoperto una inedita solidit� anche da quella parte, per non parlare del servizio, cresciutissimo da Toronto a Vienna), irrobustire il fisico in palestra e iniettare la testa, grazie al lavoro sulla mente, di pensieri nuovi. Il Sinner che lo scorso gennaio si arrendeva a Tsitsipas (pessima figura del greco ritirato, qui a Torino) negli ottavi dell’Australian Open recuperandogli due set ma cedendo fisicamente nel quinto non era un giocatore convinto di poter battere tutti i top 10, men che meno il re della classifica.

� la curva di crescita costante e armonica, senza i picchi e gli sprofondi di Alcaraz e Rune (per parlare di campioni della Gen Z), ad aver convinto Jannik che ogni impresa � possibile. Come? Gli aspetti sono vari. C’� il lavoro con Formula Medicine del dottor Riccardo Ceccarelli, l’uomo che da trent’anni allena la mente dei piloti di F1, una collaborazione iniziata quando Sinner era seguito da coach Piatti, e proseguita sotto forma di colloqui telefonici ed esercizi a distanza. Il fisioterapista consiglia la dieta e previene le difficolt� motorie, l’osteopata tiene oliate le giunture e scioglie i nodi energetici, il mental trainer tiene pulita dai pensieri tossici la testa. �Nel tennis l’essere performanti dipende molto dal cervello, prima che dai muscoli — ha spiegato Ceccarelli —, insegniamo ai nostri atleti come diminuire il carico emotivo davanti all’errore, cio� ottimizziamo l’investimento di energie mentali, riducendo gli sprechi�.

Consumo cerebrale e battito cardiaco sono collegati, per metterli in comunicazione serve una profonda conoscenza di s�. Esplorare il mio cervello mi interessa moltissimo — ha spiegato Jannik dopo aver conquistato Toronto, il primo Master 1000 della carriera —. Mi sto impegnando. Conoscermi � fondamentale per capire come funziono e imparare a funzionare meglio�.

Mentre giorno per giorno il team Sinner era impegnato a sottoporre a costanti upgrade il pacchetto corpo-mente-tennis del top player italiano (�Jannik � alto e magro, ha una grande apertura di braccia e riesce a generare enorme potenza: nel definire il lavoro teniamo conto innanzitutto delle sue caratteristiche� ha detto coach Cahill), non a caso i risultati hanno docilmente seguito l’evoluzione dell’uomo e del giocatore. E allora: prima vittoria sul numero uno del mondo (Alcaraz a Miami), 10 successi sui top 10 nel 2023 (9 nel complesso prima di quest’anno), 8 trionfi sui top 5 nel 2023 (1 prima di quest’anno), 59 match vinti in stagione (mai cos� tanti), primo giocatore italiano dell’era moderna (da quando esiste il ranking Atp, cio� dal 1973) a sconfiggere due volte il n.1 nella stessa stagione (la seconda Djokovic qui a Torino marted� notte). Il pi� bel successo della carriera di Jannik si spiega cos�.

Il Djoker, nella sconfitta, � stato sportivo come sempre: �Mi congratulo, ha giocato una partita fantastica. A rete, abbracciandolo, gliel’ho detto. � stato pi� bravo nei momenti chiave, ha meritato�. Non solo. Sinner ha voluto quel match del girone delle Atp Finals pi� di Djokovic. Ma per volerlo doveva raggiungere la convinzione di �poterlo� volere. E ci � voluto tempo (nemmeno poi troppo, considerato che ha 22 anni).

Pensiero, focus, risultato. I tre step della creazione. E adesso sotto con Rune, gioved� sera, altro tab� (2-0 per il danese) da infrangere. Due match perfetti non bastano per avere la certezza della semifinale alle Atp Finals. Il livello � stratosferico, ma Jannik vola altissimo.

15 novembre 2023 (modifica il 15 novembre 2023 | 15:31)

- Leggi e commenta