Certo, i quattro autori del massacro al Crocus di Mosca non hanno proprio il fisico del capitano Hilts, l’atletico e spavaldo pilota interpretato da Steve McQueen, che nel film La grande fuga si dilegua da un lager tedesco saltando con la moto i reticolati stesi sui campi. Eppure, in base ai dati raccolti dal Corriere , i terroristi sono riusciti per ore a seminare poliziotti, truppe speciali, telecamere e �occhi� satellitari a bordo della loro scassatissima Renault. Almeno stando ai racconti ufficiali di quanto sarebbe accaduto dopo l’assalto al teatro.
L’incredibile fuga dei killer dopo l’attentato di Mosca: con una vecchia auto hanno seminato poliziotti e forze speciali (e uno s’è rifugiato su un albero)
Tredici minuti per compiere la strage, poi i 4 terroristi sono scappati in auto per 400 chilometri - a bordo di una scassatissima auto - prima della cattura in una foresta nel sud del Paese. Seminando telecamere e satelliti (e facendo nascere qualche dubbio)

Un’azione fulminea, quella nel Crocus Music Hall, che � durata appena 13 minuti, in base al resoconto del capo del Comitato investigativo Bastrykin. I tagiki scendono dall’auto, entrano alle 19.58 con tutta calma, sparando e tagliando gole. Poi danno fuoco al complesso e alle 20.11 sono fuori. Di nuovo a bordo della vecchia Renault Symbol (la nostra Clio) bianca che un altro degli arrestati dice di aver venduto al cognato.
Nel traffico caotico del venerd� sera, imboccano il raccordo anulare di Mosca (il Mkad, generalmente semi-paralizzato a quell’ora) e poi prendono l’autostrada M3 che porta verso i confini con la Bielorussia e l’Ucraina. Quasi 400 chilometri, senza che nessuno li fermi, nonostante di notte il traffico sia scarso e la vettura sia stata immortalata gi� nel centro commerciale. Tutta la rete autostradale russa � coperta dalla Pautina (ragnatela), un sistema collegato a un computer centrale in grado di analizzare tutte le immagini istantaneamente. �Un mezzo efficacissimo per la lotta al crimine�, aveva spiegato il vicecapo della Polizia stradale.
Secondo il presidente bielorusso Lukashenko, le frontiere vengono messe in allarme e i controlli immediatamente rafforzati, almeno tra Russia e Bielorussia. I fuggitivi se ne sarebbero accorti, sempre in base alle affermazioni di Lukashenko, e avrebbero deciso di deviare verso l’Ucraina.

Nella regione di Briansk viene allertato il Gruppo di copertura del confine, formato da uomini della Rosgvardia, dell’Fsb, della polizia e della milizia cecena. Il deputato Aleksandr Khinshtein ha raccontato che la Renault � stata intercettata nel villaggio di Khatsun, poco dopo Briansk, a 378 km dalla capitale. Gli agenti sparano alla macchina che non si ferma e bucano almeno una ruota. Ma i terroristi continuano, sembra che tornino sull’autostrada e poi escano nuovamente dopo una quindicina di chilometri, verso il villaggio di Teploe. Sono inseguiti dagli agenti, ma hanno il tempo di abbandonare il loro mezzo e rifugiarsi nella foresta. Un tenente del Sobr, il reparto di reazione rapida della Rosgvardia, racconta di aver iniziato con i colleghi e con un cane a cercare tra gli alberi, anche con l’ausilio di un drone. Il cane, per�, perde la traccia e allora i militari proseguono �intuitivamente�. Fino a quando un cecchino �vede l’immagine di una persona su un albero con il cannocchiale termico�. Urla, minacce, niente. L’uomo non scende. �Allora tagliamo la pianta e lo catturiamo�.
Il capitano Pushkarev della polizia faceva invece parte di una catena che stava rastrellando un’altra parte del bosco. Ha visto uno dei killer, lo ha inseguito e l’ha preso. Gli altri due sono stati individuati in un anfratto dove si erano accovacciati stretti uno all’altro per il freddo. Sono stati gli uomini del distretto di Briansk a raccogliere e filmare le prime dichiarazioni degli islamisti �a pagamento�. Poi i prigionieri sono stati consegnati agli inquirenti.
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27 marzo 2024 (modifica il 27 marzo 2024 | 09:44)
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