Ex Ilva, nuovo partner privato entro l’anno. Urso incontra Vestager per il prestito ponte
Il commissariamento dell’ex Ilva non andrà oltre il 2024. Questa, almeno, è l’intenzione del ministro delle Imprese Adolfo Urso, così come ha annunciato alla Winter edition del Forum in masseria 2024 (organizzato da Bruno Vespa e Comin & Partners) alle Terme di Saturnia. «Bisogna creare le condizioni perché ci siano investitori privati - ha spiegato - che con procedure di pubblica evidenza possano acquisire gli impianti. Questo accadrà entro quest’anno. In questi giorni ci sono state già più proposte di importanti multinazionali straniere. Non c’è un confine tra italiani e stranieri o tra europei ed extraeuropei, l’importante è che ci sia un partner che abbia davvero interesse a sviluppare uno stabilimento siderurgico».
La ripresa dello stabilimento
Per raggiungere l’obiettivo, ovviamente, sarà importante anche il lavoro del nuovo commissario straordinario Giancarlo Quaranta. Sui tempi necessari per il rilancio la ripresa produttiva di Acciaierie d’Italia, ha spiegato in una intervista al Tgr Puglia, «ci auguriamo che siano quanto più brevi possibile. Ma questo lo potremo capire via via che prenderemo atto delle situazioni concrete, reali. Sicuramente parliamo di mesi, non di anni». L’obiettivo è quello di «riportare l’azienda nelle condizioni ottimali dal punto di vista dell’affidabilità produttiva e di sicurezza degli impianti» e per questo c'è necessità di «approfondire vari aspetti, sia sotto il profilo tecnico-produttivo che gestionale».
Lo sblocco delle materie prime
Il primo problema da risolvere è quello di reperire le materie prime. A Taranto, ha spiegato lo stesso Urso, «ci sono diverse navi in porto o in rada che non riescono a sbarcare le materie prime, perché bisogna pagare in anticipo ma non c’è cassa. Non ci sono, o sono poche, le materie prime nei magazzini. Questo è il primo accertamento che sta facendo il commissario. Senza materie prime si fermano gli impianti. E quando succede per un impianto siderurgico gli impatti sono molto importanti».
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L’anticipo delle fatture
La soluzione individuata è quella di chiedere ai clienti di pagare in anticipo le fatture: il gruppo Marcegaglia ha già aderito. Lo ha spiegato ancora Urso: «Il commissario ha fatto una prima due diligence e penso martedì dirà cosa ha trovato. Ho fatto appello alle aziende siderurgiche italiane, clienti dello stabilimento ex Ilva, chiedendo di pagare in anticipo le fatture in scadenza nei prossimi mesi, per consentire al commissario di avere una cassa. Mi hanno risposto positivamente. Il gruppo Marcegaglia ha già dato ordine di pagare subito. Mi auguro che lo facciano anche gli altri gruppi, dimostrando che esiste un sistema Paese coeso per rilanciare il più grande asset siderurgico».
L’incontro con Vestager
L’altro problema da risolvere è quello del prestito ponte. Sabato 24 febbraio Urso sarà a Copenaghen (e martedì 27 a Taranto) per incontrare anche il vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager: «Dobbiamo essere autorizzati al prestito ponte da 320 milioni, che deve essere restituito, per non essere sottoposti al vincolo degli aiuti di Stato. Dobbiamo quindi documentare la possibilità che sia restituito e, per fare questo, l’impianto deve essere rilanciato».
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