La fine degli aiutini fiscali non affonda il calcio italiano, ma servono stadi nuovi

La reazione dei club di Serie A all’abolizione del decreto crescita è stata molto piccata. Beppe Marotta in particolare, e stiamo parlando del dirigente più stimato del nostro calcio, si è scagliato con parole durissime contro la decisione del governo di cancellare i benefici fiscali concessi ai giocatori acquistati dall’estero. Un intervento a difesa del proprio business, e dunque comprensibile perché proprio il management dell’Inter, non potendosi rivolgere alla proprietà cinese in difficoltà, ha costruito un miracolo tecnico nel quale il decreto ha avuto parte.