La Corte di Cassazione annulla l'incandidabilità di Enzo Bianco: «Ora tornerò alla politica attiva»

diSalvo Fallica

L'ex ministro dell'Interno torna candidabile grazie a una sentenza a sezioni riunite della Cassazione: «Felice, ma l'ingiustizia subita resta»

Decade l'incandidabilità di Enzo Bianco, grazie a una sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite. L'ex ministro dell'Interno, che è stato uno dei principali protagonisti della stagione dei sindaci in Italia, è di nuovo candidabile. 

Bianco racconta al Corriere della Sera: «È stata annullata l'interdizione ingiusta comminata dalla Corte dei Conti. Ricordo che giunse pochi giorni dopo che i sondaggi - che erano stati commissionati - mi davano come candidato potenzialmente vincente e con largo margine rispetto agli altri alle elezioni di Catania. Ho sofferto molto e per anni ho coltivato una voglia di riscatto. Con umiltà, passione e entusiasmo ho continuato a lavorare per Catania e per gli altri comuni italiani, pur non avendo più il ruolo di presidente del Consiglio nazionale dell'Anci e di presidente della commissione Civex. Oggi questa sentenza mi rende piena giustizia e mi riempie di gioia, rimane però l'amarezza per l'ingiustizia subita. Non accuso nessuno, non ho nessuna prova, ma certamente occorrerà riflettere sulle vicende giudiziarie e sul fatto che qualche volta che possono essere utilizzate politicamente e con scopi impropri».

Alle ultime amministrative di Catania, che hanno poi visto l'affermazione di Enrico Trantino (Fdi), l'esponente del Pd Enzo Bianco stava lavorando alla sua nuova candidatura a primo cittadino che venne fermata da una «interdizione» comminata dalla Corte dei Conti. Una decisione «inaspettata» alla quale sin dal primo momento Bianco si è opposto «nel pieno rispetto delle istituzioni». E il ricorso alla Corte di Cassazione gli ha dato ragione. 

Il dispositivo ha «cassato senza rinvio la sentenza nella parte in cui dichiara, nei confronti di Bianco, la incandidabilità per 10 anni». Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione hanno «chiarito che vi sia stato un travalicamento dei limiti esterni della giurisdizione della Corte del Conti», che si è assunta «un potere giurisdizionale non spettante al giudice contabile».

«Oggi è una giornata molto importante - dice Bianco -, perché la Cassazione ha fissato un principio chiaro nella nostra giurisprudenza. Ringrazio gli avvocati Sciaudone, Mattarella e Liuzzo, dello studio Grimaldi Alliance, che hanno seguito tutta la vicenda. Continuerò, da oggi con molta più serenità, a dimostrare in ogni sede la correttezza e la trasparenza dei miei comportamenti».

Bianco è stato 4 volte sindaco della città etnea. A Catania, ancor oggi, viene chiamato «'u sinnucu» («il sindaco»). Spiega: «Vengo dalla scuola repubblicana di Ugo La Malfa fondata sul rispetto massimo verso tutte le istituzioni ma francamente ho subito un'ingiustizia profonda che ha avuto una ricaduta anche sulla città di Catania. Ho sempre creduto nella giustizia e i fatti mi hanno dato ragione». Bianco anticipa al Corriere della Sera che tornerà nella politica attiva: «Certamente. Continuerò a lavorare per la rinascita del nostro Paese. Adesso ho titolo per tornare alla politica attiva e lo farò nei termini e nei modo che i cittadini vorranno».

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14 maggio 2024

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