Esonero Allegri, la Juventus valuta il licenziamento immediato dopo le minacce e la sfuriata post Coppa Italia
Potrebbe terminare con due giornate di anticipo la stagione di Massimiliano Allegri alla Juventus. Dopo la sfuriata post Coppa Italia, il club valuta se esonerare l'allenatore. Avrebbe distrutto anche un set di luci in campo
Allegri, la Juventus riflette se agire subito
Potrebbe terminare con due giornate di anticipo rispetto a quanto prospettato l’esperienza di Massimiliano Allegri con la Juventus. I fatti di ieri, dopo la vittoria della Coppa Italia, non sono piaciuti alla dirigenza bianconera, che in queste ore sta valutando se esonerare subito l’allenatore il cui futuro, a prescindere, è segnato. Decisivi sono stati gli episodi che hanno coinvolto Allegri nel post partita. Più che il faccia a faccia contro il quarto uomo, la Juventus non ha apprezzato il fatto che l’allenatore (nonostante le smentite) abbia vistosamente voluto Giuntoli lontano dai giocatori nel momento della festa. Quindi, l’aggressione verbale al direttore di Tuttosport Guido Vaciago prima della conferenza post partita. Infine, racconta l'agenzia LaPresse, anche la distruzione di un set di luci montato per le riprese.
Allegri furioso nel post gara
Una furia che potrebbe costare caro. Intanto, lunedì sera la Juventus giocherà al Dall’Ara contro il Bologna di Thiago Motta, individuato come successore proprio di Allegri sulla panchina dei bianconeri. Partita che l’allenatore toscano potrebbe non vivere da allenatore in carica: nelle prossime ore il club prenderà la sua decisione. Al termine della finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta (1-0, 15 maggio), Massimiliano Allegri è esploso in tutta la sua rabbia. Ne ha avute per tutti: per il mondo arbitrale (con il designatore Gianluca Rocchi, ma si è chiarito dopo lo sfogo con spogliarello negli ultimi istanti del match), per quella parte della società che lo ha fatto fuori da mesi, ma anche con i giornalisti che, secondo lui, lo hanno massacrato in questi mesi. Da qui lo scontro furibondo con il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago
Il racconto del direttore di Tutto Sport
«Nel corridoio che corre lungo l’enorme sala stampa ho, diciamo, “incrociato” Allegri — il racconto di Vaciago —. Evidentemente stanco, si stava sottoponendo all’ultima incombenza mediatica della sua serata trionfale (ma evidentemente non troppo serena), la conferenza stampa, ma ha trovato qualche minuto per me. “Direttore di m…! Sì, tu direttore di m….! Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società”». E ancora: «A un primo invito a stare calmo e spiegarmi quale fosse la verità che stavo occultando di concerto con i suoi datori di lavoro, Allegri ha risposto strattonandomi, spintonandomi e con il dito sotto il mio naso ha gridato “Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale”. Intanto Gabriella Ravizzotti dell’ufficio stampa della Juventus e un addetto della Lega serie A lo trattenevano, riuscendo poi a trascinarlo in sala stampa».
Il silenzio di Max
Che Max ci tenesse a vincere la coppa per salutare con un trofeo, il primo al culmine di un triennio disgraziato, era parso evidente. Oggi Allegri si è chiuso nel silenzio. Di certo la denuncia mossa dal direttore di Tuttosport è stata l’ultima goccia di una serata folle, in un crescendo di emozioni. Ora Max è svuotato, prosciugato nell’anima dopo due anni in cui si è sentito solo, nello scorso anno unico referente dello spogliatoio nella stagione dell’azzeramento dei vertici societari a causa dell’inchiesta Prisma. «Tenere unito il gruppo e non sbracare è stato un miracolo» ha ripetuto spesso agli amici nella scorsa stagione. In questa situazione la convivenza con Giuntoli è stata burrascosa: per dare l’idea, al manager veniva proibito l’accesso alla Continassa.
Un anno di tensioni
La rabbia con Giuntoli in mezzo al campo dopo l’applauso al gruppo del manager bianconero è figlia delle tensioni degli ultimi mesi, quando Max non si è sentito protetto dalla società. Allegri del resto è espressione della gestione di Andrea Agnelli mentre il responsabile dell’area tecnica è stato incaricato da John Elkann di rilanciare il nuovo ciclo bianconero, facendo se possibile piazza pulita di tutte le figure legate al passato.
Max non ha mai considerato uno sgarbo che Giuntoli avvicinasse un altro tecnico (Thiago Motta) ma certo non ha gradito che il dirigente non avesse mai speso una parola in privato con lui circa le future intenzioni. In pubblico invece le dichiarazioni erano concilianti: “«Parleremo del futuro con Allegri a fine stagione”» era il mantra.