Lo sfogo della mamma di un bambino autistico: «Al campo estivo 100 euro in più per i disabili»

diAdriano Arati

La mamma di Bibbiano: «Un educatore formato costa 15 euro l'ora, settimane di ferie al mare per quattro persone sono meno care»

Bimbo 100 euro

Sara Balotta

«Io non voglio che mio figlio venga mantenuto, le sue spese le affronto io, voglio l’educatrice per i campi che spetta di diritto a noi e a tutte le altre famiglie nella stessa situazione». Ha le idee chiare Sara Balotta, 40enne reggiana di Barco di Bibbiano, mamma di un bimbo autistico di cinque anni che da qualche giorno sta ottenendo grande visibilità mediatica con la sua denuncia sulla situazione dei campi estivi. 

Il racconto della mamma del bimbo autistico: «110 euro in più»

Un momento prezioso prima di tutto per la crescita e le capacità di socializzazione e conoscenza dei bimbi, che però può raggiungere costi elevatissimi per chi ha la necessità di educatori ad hoc da unire allo staff del campo stesso. «Il conto è facile, un educatore apposito costa 15 euro all’ora più Iva al 4%, anche solo parlando delle mattinate siamo attorno ai 100 euro al giorno. Se si moltiplica la cifra per diverse settimane, e si conta anche la normale spesa di iscrizione al campo, diventa impossibile far fronte a tutte le spese», racconta.

L'educatore nei campi estivi e i costi aggiuntivi per le famiglie

«Invece - aggiunge la mamma - l’educatore sarebbe un diritto. Solo che mancano le risorse, a livello nazionale non c’è attenzione, e sono contenta di aver messo luce su tutto questo, non mi voglio certo fermare. Nel 2023 ho fatto richiesta ai servizi sociali del nostro Comune e abbiamo ottenuto due settimane di educatore pagato, ma i Comuni possono far poco, hanno pochi soldi, e io penso di essere stata l’unica mamma a insistere. Il problema è generale, non riguarda solo me o il mio paese», continua la Balotta.

«Tolta un'opportunità a mio figlio»

E, sottolinea, «non sto facendo questo discorso perché credo che i campi siano un modo per aiutare le famiglie nella gestione dei tempi. I campi sono momenti importanti per i bimbi, per tutti i bimbi, che possono vivere esperienze insieme, conoscere mondi differenti, crescere. Però questa opportunità mio figlio non può averla, e non è giusto, e rimane chiuso in casa o al parco, dove però non c’è un solo bimbo, d’estate. Sono tutti ai vari campi, e mio figlio si trova solo».

La scelta in famiglia: «Con due figli ho scelto di licenziarmi»

Un ragionamento figlio della consapevolezza e di scelte precise. Sara e il compagno hanno due figli, uno di tre anni e uno di cinque con autismo di livello due e iper-attività grave. Con l’arrivo dei nuovi componenti della famiglia, è rimasta a casa dal lavoro per scelta e ribadisce di non voler aiuto su tutto, ma solo su quello che spetta. «Quando è arrivata la diagnosi di autismo abbiamo fatto due conti io e il mio compagno, il mio era lo stipendio meno alto e mi sono licenziata io. E non siamo gli unici ad aver dovuto fare questa scelta. Noi non chiediamo la carità, abbiamo le risorse per mantenere i nostri figli e anzi credo che ci vorrebbe tanta attenzione anche alle disponibilità economiche, quando si pensa a una gravidanza. Io chiedo quello che ci spetterebbe di diritto, ovvero un affiancamento per i periodi estivi».

Anche le terapie da pagare

Le spese, diversamente, esploderebbero. «Sono circa 100 euro al giorno per l’educatore, più la spesa del campo, e andiamo oltre ai 100 euro settimanali. Inoltre, mio figlio segue una terapia, un’ora al giorno tutti i giorni, e anche quella è da pagare, almeno parzialmente. Alcune ore ci vengono riconosciute dai servizi sociali, le altre no. Un mese con campo, educatore e terapia costerebbe diverse migliaia di euro al mese», è l’amara constatazione della Ballotta. «Spendiamo meno a fare alcune settimane di ferie al mare per quattro persone che a gestire il periodo estivo».

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6 maggio 2024 ( modifica il 6 maggio 2024 | 07:31)

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