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Eredità Agnelli, i legali di John Elkann: «Molto rumore per nulla, convinti che l’esito di questa vicenda sarà favorevole» - Video| Le tappe
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Il collegio si è riservato la decisione. I legali di Elkann e Ferrero hanno fatto ricorso contro il decreto di perquisizione e di sequestro che, il 7 febbraio scorso, aveva fatto scattare il blitz della guardia di finanza
«Molto rumore per nulla», dice - riferendosi alla vicenda - dopo quasi tre ore di udienza davanti al tribunale del Riesame di Torino, l’avvocato Paolo Siniscalchi, uno dei difensori di John Elkann. Indagato, insieme al commercialista Gianluca Ferrero e a un notaio svizzero per la presunta dichiarazione fraudolenta di Marella Caracciolo, relativa alla denuncia dei redditi 2018 e 2019. «Abbiamo criticato questo decreto (di sequestro e perquisizione) perché abbiamo trovato la motivazione così generica per aver legittimato l’acquisizione di materiale che non ha nessuna attinenza con l’oggetto dell’indagine», spiega il legale, che assiste Elkann, insieme al collega Federico Cecconi.
«Abbiamo letto anche noi (le cose sui giornali, ndr) e non abbiamo trovato nulla di nuovo sentito nelle aule giudiziarie italiane ed estere negli ultimi vent’anni». E ancora: «Abbiamo una certezza che tutte le insinuazioni e dubbi rilanciati dai media in questi giorni trovino risposte in comportamenti molto chiari e leciti. Siamo convinti che alla fine l’esito di questa vicenda sia favorevole. Molto rumore per nulla». Il collegio si è riservato la decisione.
I legali di Elkann e Ferrero hanno fatto ricorso contro il decreto di perquisizione e di sequestro che, il 7 febbraio scorso, aveva fatto scattare il blitz della guardia di finanza. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pubblico ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti. I magistrati - secondo quando si è appreso - hanno argomentato per circa mezz’ora le proprie ragioni, dopo la discussione dei difensori, durata circa un paio d’ore. Ferrero, storico commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juve (estraneo all’inchiesta), è invece assistito dagli avvocati Marco Ferrero e Paolo Davico Bonino.
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