Salute del cervello, la via italiana per limitare le patologie cerebrali

diCristina Marrone

La Società Italiana di Neurologia presenta alla Camera il manifesto «One brain, One Health» con le priorità d'azione. Il ministro Schillaci: «Sfida ambiziosa»

La salute del cervello e la prevenzione dei disturbi neurologici hanno acquisito negli ultimi anni sempre più rilievo, diventando temi centrali di iniziative che puntano a rendere la salute cerebrale una priorità di sanità pubblica. Nel 2022 l’Organizzazione mondiale della Sanità ha lanciato il «Piano d’azione globale intersettoriale sull’epilessia e altri disturbi neurologici» che definisce la salute del cervello la condizione in cui «ogni individuo può realizzare le proprie capacità e può ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita», nella convinzione che curare tutti questi aspetti, oltre a contribuire al miglioramento del benessere mentale e fisico del singolo, possa migliorare il sistema sanitario e conseguentemente generare un impatto positivo sul tessuto sociale ed economico. L’Europa ha risposto alle sollecitazioni dell’Oms con una strategia per la salute cerebrale proposta dall’Accademia europea di Neurologia e ora anche l’Italia con la Società Italiana di Neurologia (SIN) intende contribuire al miglioramento della salute del Paese promuovendo la Strategia Italiana per la Salute del Cervello con la diffusione dell’approccio «One Brain, One Health», ossia l’importanza di un cervello in salute come presupposto fondamentale per il benessere dell’individuo e dell’intera società (QUI il programma della SIN per la Settimana del Cervello).

Il ruolo politico: la consapevolezza di un'emergenza

A Palazzo San Macuto a Roma oggi politici e professionisi medici si sono incontrati su spinta della Società Italiana di Neurologia per  promuovere un cambiamento positivo con l'obiettivo di promuovere la prevenzione e la cura delle malattie neurologiche. Ha aperto i lavori il ministro della Salute Orazio Schillaci: «Le malattie neurologiche hanno impatto enorme sulla nostra società e serve una stretta allenaza tra medici, pazienti e associazioni per migliorare l'assistenza. La sfida è ambiziosa. Abbiamo cominciato con il rifinanziamento del fondo Alzheimer con 35 milioni di euro, 20 milioni in più rispetto al triennio precedente e auspico che l'incontro di oggi sia molto proficuo». L'iniziativa è stata promossa dall’onorevole Annarita Patriarca, segretario della XXII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. È in questo contesto che la SIN presenta il Manifesto Italiano «One Brain One Health» per avviare una riflessione su possibili interventi da realizzare negli ambiti della programmazione sanitaria, della prevenzione, della ricerca, della diagnosi, della cura, della riabilitazione per arrivare ad azioni concrete nei prossimi anni. Il contesto è istituzionale. «Aprire subito un dibattito serio e concreto sulle malattie neurodegenerative, un’emergenza globale che, anche in Italia, causa sempre più morti» dice Annarita Patriarca. «È un momento essenziale per portare alla luce le numerose difficoltà e inadeguatezze che impattano su più di 600 malattie neurologiche, un’importante occasione per rilanciare con impegno un’azione politica che definisca un livello di salute collettiva e che coinvolga tutte le parti in gioco».

Il peso delle malattie del cervello

Sono i numeri a giustificare l’urgenza di condividere una strategia comune, chiamando a raccolta i professionisti per parlare alla politica dell’importanza di prendersi cura del cervello per arrivare anche a una maggiore consapevolezza della popolazione generale sul problema. Secondo le stime del Global burden of diseases  i disturbi neurologici (tra cui ictus e demenza) sono la seconda causa di morte (con nove milioni di decessi l’anno) e la prima causa di disabilità nel mondo, con l’incidenza di ictus che è aumentata del 43% dal 1990 al 2019. L’Oms calcola che un terzo della popolazione mondiale svilupperà nel corso della vita una qualche condizione neurologica. E con l’aumento della longevità, che tocca in particolare l’Italia, questi numeri sono destinati ad aumentare. Nel nostro Paese oltre sette milioni di persone soffrono di disturbi di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1 milione e 200 mila le persone affette da demenza, di cui 720 mila da malattia di Alzheimer; 800 mila sono i pazienti che vivono con conseguenze invalidanti dell’ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180 mila nuovi casi e 400 mila coloro che sono colpiti da malattia di Parkinson. Le conseguenze di queste malattie sono sui pazienti, ma anche sulle loro famiglie e sull’intera società con un peso importante sui sistemi sanitari. 

La necessità di azioni concrete

La Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031  “One Brain, One Health”  definisce i punti chiave della Strategia e individua le priorità d’azione da implementare nei prossimi anni attraverso un programma nazionale che prevede la collaborazione di tutti gli attori del panorama socio-sanitario, in particolare di tutte le parti coinvolte a vario titolo nella Salute del Cervello.  
«Attraverso la Strategia Italiana per la Salute del Cervello – ha dichiarato il professor Alessandro Padovani, Presidente Società Italiana di Neurologia – la SIN ha voluto dare al nostro Paese la possibilità di essere tra i primi a adottare soluzioni concrete per valorizzare, promuovere e proteggere il Cervello dalle malattie neurologiche e mentali  durante l’intero arco della vita e in tutte le fasce della popolazione. Per affrontare questa enorme sfida sono necessarie azioni diverse che mirino ad una maggiore consapevolezza, istruzione, ricerca, ma anche a nuovi approcci integrati di sanità pubblica (Global Health) e l’empowerment della popolazione. La collaborazione tra coloro che si occupano dei diversi ambiti della neurologia, della psichiatria, della neuropsichiatria, della psicologia, della neuroriabilitazione e, in generale, della ricerca e della cura in neuroscienze, è un requisito irrinunciabile per migliorare l’efficacia degli interventi e per diminuire l’impatto delle patologie neurologiche e mentali».

Il manifesto «One Brain, One Health»

Rafforzare la Governance: Inclusione del tema della Salute del Cervello nell’ambito delle iniziative istituzionali, nazionali e regionali. Istituzione di un Tavolo interdisciplinare per la Salute del Cervello e per il monitoraggio della implementazione della Strategia Italiana 2024-2031, presso il Ministero della Salute, che coinvolga tutte le istituzioni, politiche, scientifiche, laiche, che sottoscrivono il Manifesto “One Brain, One Health”.

Fornire diagnosi, cura e trattamenti efficaci, tempestivi e mirati: potenziamento delle infrastrutture sanitarie e della ricerca, rafforzamento delle reti territorio-ospedale anche attraverso l’Implementazione delle tecnologie digitali.

Attuare strategie di promozione e prevenzione delle malattie del cervello: elaborazione e pianificazione di programmi di educazione e formazione su stili di vita sani, che promuovano la Salute del Cervello e la prevenzione delle malattie neurologiche e delle malattie mentali, attraverso i vari
livelli di istruzione, a partire dai primi anni di vita fino all’età anziana.

Promuovere ricerca, innovazione e sistemi informativi: promozione di un’Alleanza tra Ricercatori delle Neuroscienze di base e delle Neuroscienze, mirata alla valorizzazione del ruolo della partnership Pubblico-Privato. Promozione delle competenze sanitarie e assistenziali in tema di Salute del Cervello, attraverso percorsi formativi professionalizzanti.

Rafforzare l'approccio di sanità pubblica per disturbi neurologici e mentali: Adozione in un’ottica One Health di soluzioni concrete per valorizzare, promuovere e proteggere il Cervello durante l’intero arco della vita e in tutte le fasce della popolazione. Rafforzamento del riconoscimento della figura del caregiver familiare, nonché del valore socio-economico
dell’attività di cura non professionale, garantendo una piena attuazione del quadro legislativo già esistente per ottimizzare i servizi a supporto della famiglia che si traducano anche in un contributo alla sostenibilità
dell’intero ecosistema.

12 marzo 2024 ( modifica il 12 marzo 2024 | 16:37)

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