Amazon: 53 miliardi con i pacchi in Europa, manovre «irlandesi» da 6 miliardi. Ecco quanto vale l’Italia
Torna a correre Amazon in Europa chiudendo il 2023 con 53 miliardi di giro d’affari contro i 50,8 del 2022 che segnarono anche la prima “pausa” nella crescita ininterrotta del gruppo. I dati regionali, come da tradizione, non vengono resi pubblici da Seattle ma i bilanci sono stati appena depositati in Lussemburgo. Rilevante una manovra finanziaria da 6 miliardi in tre fasi con le controllate irlandesi.
Torna l’utile
Ritorna l’utile: 281 milioni dopo il rosso da 3,3 miliardi del 2022. Con grande rapidità rispetto alla chiusura del 31 dicembre scorso il gigante dei pacchi ha dunque “consegnato” ai registri del Granducato i conti di Amazon Eu. Si tratta della holding europea che incassa le vendite sui mercati del Vecchio continente comprese Italia (dove il fatturato supera il miliardo), Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna ecc.
Europa, Israele e Paesi Arabi
Ma in Lussemburgo ha sede anche un’altra società cruciale nella galassia di Jeff Bezos, la Amazon Web Services Emea che ha realizzato 14 miliardi di euro di turnover (12,1 nel 2022) con 390 milioni di utile (319), nei mercati di riferimento che sono gran parte dell’Europa più Israele, Kuwait Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi.
Seattle «nasconde» l’Europa
A Seattle all’inizio di febbraio erano stati presentati i numeri del consolidato mondiale (574 miliardi di ricavi e 30 miliardi di profitti) ma la suddivisione contabile del business tra Nord America (353 miliardi di dollari di ricavi) e Resto del mondo (131), replicata nel bilancio, “nasconde” anche l’Europa. È una scelta del board guidato dal “giovane”, Jeff Bezos, 60 anni. Giovane relativamente a un consiglio di amministrazione con un’età media di oltre 65 anni. Da rilevare che 8 tra le 9 società più significative del gruppo, così come dichiarato alla Sec, hanno sede nei paradisi fiscali e societari americani del Delaware e Nevada.
Le tre operazioni con l’Irlanda
La lussemburghese Amazon Eu, dunque, è la capofila del business retail europeo, cioè principalmente l’ acquisto di prodotti dai fornitori e la rivendita all’utente finale tramite i negozi online. Per dare un’idea della progressione basta ricordare che il fatturato nel 2019 era di 32 miliardi, 20 in meno di oggi. L’utile realizzato nel 2023 va appena a ridurre la mole di perdite pregresse pari a 7 miliardi che la società si porta dietro anche per ragioni fiscali. E potrebbe avere anche una logica di “ottimizzazione” finanziaria e fiscale la triplice operazione che ha coinvolto la capofila Amazon Eu con due società correlate irlandesi: a gennaio 2023 ha ricevuto un dividendo di 602 milioni da Amazon Ireland Support Services e a giugno altri 650 milioni da Amazon Data Service Ireland per poi procedere a dicembre scorso al rimborso in natura (alla controllante Amazon Europe Core che funziona da tesoreria) del suo investimento nella stessa Amazon Data Services Ireland al valore netto contabile di 4,6 miliardi.
«Pieno rispetto delle leggi»
«Paghiamo imposte sulle società - sostiene sempre Amazon - nei paesi di tutta Europa per centinaia di milioni di euro e operiamo nel pieno rispetto delle leggi fiscali locali ovunque».
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