Primarie e processi, lo slalom senza freni di Donald Trump verso la nomination

di Massimo Gaggi

L’ex presidente torna ad attaccare Nikki Haley, mentre in aula rischia l’espulsione nel processo civile per abusi sessuali intentato dalla scrittrice Jean Carrroll, che ha ripetutamente chiamato bugiarda ad alta voce

Comizi, insulti e show ai processi, lo slalom senza freni di Donald Trump

Donald Trump procede, energico e incurante di quello che distrugge, verso la nomination repubblicana per il ritorno alla Casa Bianca: ormai colata a picco la candidatura di Ron DeSantis (aveva puntato tutto sull’Iowa, ora � rimasto con pochi soldi e finanziatori in fuga, mentre molti analisti gli suggeriscono una ritirata onorevole prima di altre brutali sconfitte), a cinque giorni dalle primarie del New Hampshire l’ex presidente si rimangia gli elogi (�molto brillante, molto capace�) rivolti a Nikki Haley nel discorso della vittoria in Iowa e torna a sparare a zero. Non solo accuse relative alle sue capacit� politiche (�modesta, troppo debole�) ma anche insulti e falsit� a sfondo razziale: ricomincia a usare uno dei nomi di battesimo, Nimarata, che le erano stati dati alla nascita dai genitori indiani e, volutamente, lo storpia.

Poi prova addirittura a sostenere che Nikki � ineleggibile perch� i genitori, alla sua nascita, non erano ancora cittadini americani. Sa di dire cose infondate (la Haley � nata in South Carolina ed � cittadina Usa), ma � diventato a suo tempo una celebrit� sostenendo, falsamente, che Obama non era americano. E, allora, perch� non continuare su quella linea?

Gi� che c’�, se la prende anche con due reti tv, Cnn e Nbc: �Il governo gli deve togliere la licenza perch� non hanno trasmesso il mio discorso dopo la vittoria in Iowa: inaudito�. Le cose non stanno proprio cos�: le due reti l’hanno trasmesso, anche se non integralmente e la Fcc, l’agenzia federale per le comunicazioni, non assegna alcuna licenza alle cable tv. Per contestare il loro operato bisogna rivolgersi ai tribunali ordinari.

Dettagli per lui irrilevanti visto che con la sua retorica travolgente continua a riconquistare consensi. I sondaggi gli danno la maggioranza assoluta anche in New Hampshire, l’unico Stato nel quale Nikki gode di vasti consensi (34%). DeSantis, che prova a concentrarsi sulla tappa successiva del South Carolina, � invece, accreditato appena di un 5%.

Anche se in netto vantaggio, Trump continua, insomma, a comportarsi da bulldozer: vuole fare terra bruciata e chiudere la partita delle primarie fin dalle sue prime battute. Impegnato a dimostrare di avere molta pi� energia di Biden, continua, poi, a fare la spola tra i comizi in giro per l’America e le aule di tribunale dove sono in corso procedimenti contro di lui. Non � tenuto ad esserci ma, visto che � riuscito a trasformare i 91 capi d’imputazione penale in altrettante medaglie da esibire ai suoi elettori, � sempre pronto a comparire alla sbarra per contestare i suoi accusatori e, non di rado, insolentire anche i giudici.

� successo di nuovo ieri: si � presentato per la seconda volta in corte a New York dove � in corso il processo solo civile per un caso di abusi sessuali che lui avrebbe commesso nel 1996 nei confronti di Jean Carroll. Lei lo ha denunciato solo di recente perch� si � sentita diffamata da Trump che nel 2019, quando era presidente, la attacc� dopo la pubblicazione delle sue memorie nel quale raccontava il presunto assalto sessuale di oltre un quarto di secolo fa.

Con la consueta sfrontatezza Trump ha sostenuto che la Carroll (vuole 10 milioni di dollari di danni) non ha avuto danni ma solo vantaggi da un caso mediatico che ha usato per farsi pubblicit�, guadagnandoci sopra. E ha definito estorsione la sua richiesta d’indennizzo. In aula ha continuato a scuotere la testa, battere i pugni sul tavolo e a chiamarla bugiarda a voce alta. Il giudice gli ha chiesto pi� volte di rispettare il decoro della corte e di non interferire con la giuria. L’ha minacciato di espulsione, ma si � anche reso conto che lui non aspetta altro per fare spettacolo: metafora perfetta dell’incrocio tra giustizia e campagna. Trump sta recuperando consensi anche tra gli elettori colti, i repubblicani laureati, l’unica area demografica che gli era rimasta ostile: tornano ad appoggiarlo soprattutto perch� lo considerano vittima di una persecuzione giudiziaria.


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17 gennaio 2024 (modifica il 17 gennaio 2024 | 21:33)

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