Choc per la strage a Rafah. Netanyahu: tragico errore

diDavide Frattini 

Sale il bilancio delle vittime dopo il raid sul campo: 45 morti. Israele: indagheremo. Borrell: inorridito. Polemica dopo le parole del ministro Crosetto: «Così si semina odio»

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GERUSALEMME
Quando arriva la luce del giorno, le alte fiamme che hanno illuminato la notte sono diventate fuochi in mezzo alla cenere. I ragazzini frugano tra i resti, la caccia al tesoro della miseria dove una pita abbrustolita o un pezzo di tela mezzo bruciato possono sempre servire dove c’è bisogno di tutto. Gli sfollati si muovono sul terreno che sulle mappe dell’esercito è ancora il quadrante 2371, dichiarato sicuro dai volantini distribuiti dai militari per indicare alla popolazione dove evacuare. Non è più il loro accampamento improvvisato, le lamiere a ricreare l’effetto delle case in macerie che hanno dovuto abbandonare.

I video ripresi dai telefonini mostrano i corpi carbonizzati, i palestinesi uccisi sono almeno 45, tra loro molte donne e bambini raccontano i testimoni, i feriti oltre 200, ustionati che arrivano nei pochi ospedali ancora funzionanti. Lo stato maggiore ha ordinato di aprire un’indagine, i portavoce provano a spiegare che il raid ha eliminato due capi di Hamas con i loro uomini riuniti in una base fondamentalista, che l’intelligence non aveva rilevato rischi per i civili. Le prime ricostruzioni ipotizzano che l’esplosione delle bombe abbia causato le fiamme trasformate in incendio distruttore.

La comunità internazionale condanna l’attacco e chiede un’inchiesta «completa e trasparente» — come formulano le Nazioni Unite — mentre Yifat Tomer-Yerushalmi, procuratrice capo dell’esercito, ha dichiarato ieri che il suo ufficio sta investigando 70 casi di presunte violazioni delle leggi di guerra durante questi 234 giorni di conflitto contro Hamas a Gaza, l’offensiva ordinata dal premier Benjamin Netanyahu dopo i massacri perpetrati dai terroristi nel sud di Israele. L’ufficiale ha spiegato che si sta concentrando anche sui possibili abusi nei campi di detenzione a Sde Teiman dove sono tenuti i palestinesi arrestati a Gaza e quelli catturati il 7 ottobre.

Per mesi gli americani si sono opposti all’incursione a Rafah, continuano a chiedere che sia limitata. La strage rafforza le loro preoccupazioni e le pressioni su Netanyahu perché «le immagini che stiamo vedendo sono devastanti», commenta un portavoce del consigliere per la Sicurezza Nazionale. «Continuiamo ad aspettarci che prenda tutte le precauzioni possibili per proteggere la popolazione». I palestinesi uccisi a Gaza in questi quasi 8 mesi sono oltre 36 mila, secondo il ministero della Sanità nella Striscia che non distingue tra civili e combattenti.

Emmanuel Macron, il presidente francese, esprime la sua indignazione. Josep Borrell, il capo della diplomazia europea, si dice «inorridito» dai video ripresi Rafah e annuncia: «D’ora in avanti userò le parole governo Netanyahu e non Israele, perché è lui che sta prendendo le decisioni per distruggere l’Autorità palestinese» e quindi impedire la nascita di uno Stato. «Ho l’impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese un altro», commenta Guido Crosetto, ministro della Difesa, a SkyTg24. «Siamo convinti che dovesse risolvere il problema con Hamas ma fin dal primo giorno abbiamo detto che la situazione andava affrontata in modo diverso». Poche ore dopo precisa: «Sono stati creati confusioni ed equivoci sulle mie parole che non equivalgono a una banale “condanna”. Ritengo che le considerazioni condivise con il mio omologo israeliano per indurlo a valutare le conseguenze delle operazioni militari siano il primo dovere di qualsiasi Paese amico».

Netanyahu è stato costretto a presentarsi in parlamento dopo la richiesta votata da 40 deputati. Alla Knesset ha parlato di «tragico errore»: «Stiamo investigando il caso, per noi ogni vittima collaterale è un dramma». Il dibattito si è concentrato sul possibile rilancio dei negoziati per la liberazione dei 121 ostaggi ancora tenuti nella Striscia. Hamas ha già annunciato il rifiuto a riprendere le trattative dopo l’attacco a Rafah.

27 maggio 2024 ( modifica il 27 maggio 2024 | 21:43)

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