Ucraina, le soluzioni diplomatiche restano lontane. Lo stallo preoccupa Kiev

di Lorenzo Cremonesi

I russi decisi a riprendere l’avanzata. E la capacit� di risposta ucraina dipender� sempre pi� dal sostegno occidentale

Ucraina, le soluzioni diplomatiche restano lontane. Lo stallo preoccupa Kiev

Non � un anno facile quello che attende l’Ucraina. La guerra continuer� e probabilmente con ritmi pi� simili agli scontri a bassa intensit� che caratterizzarono la sfida per il Donbass dal 2015 al gennaio 2022.

Per ora non si vedono soluzioni diplomatiche: sono ancora le armi a dettare legge. Se il 2023 era iniziato con l’ottimismo delle vittorie militari nella regione di Kherson e a sud di Kharkiv riportate dal settembre al novembre 2022, 12 mesi dopo il 2024 si apre con l’esercito russo ben trincerato a difesa dei territori occupati nel Sudest — dalla Crimea al Donbass — e addirittura determinato a riprendere l’avanzata.

Lo scorso giugno a Kiev e tra i suoi alleati nel fronte occidentale, si dava quasi per scontato che entro la fine dell’anno le truppe ucraine sarebbero state nella condizione di dettare una pace favorevole e in grado di minacciare il controllo russo sulla Crimea. Ora non pi�. �L’Ucraina non ha le riserve militari, economiche e demografiche che possiede la Russia. Dobbiamo puntare a una vittoria veloce. Se entro ottobre non avremo ottenuto risultati importanti sui campi di battaglia, saremo in gravi difficolt�, aveva predetto a aprile lo storico Yaroslav Hrytsak.

Lo specchio pi� evidente dell’ondata di disincantato pessimismo che si respira nel Paese � la questione della leva. �I giovani uomini evitano di uscire la sera nella paura di essere reclutati con la forza dalle pattuglie. Ci sono state retate della polizia a caccia di coscritti persino nelle palestre di Kiev�, dicono i nostri collaboratori locali. Tutto diverso dai mesi appena seguenti l’invasione russa del 24 febbraio 2022, quando centinaia di migliaia di volontari affollavano i centri di reclutamento in tutto il Paese. Non mancano altri segnali gravi: tra cui la crisi economica, la crescita dei grandi invalidi ben visibili nelle strade e i diverbi pubblici tra Volodymyr Zelensky e il capo di Stato maggiore, Valeriy Zaluzhnyi, dopo che quest’ultimo, intervistato dall’Economist in novembre, aveva ammesso che la guerra era �in una situazione di stallo minacciato dalle maggiori risorse russe�.

Non occorre per� esagerare. Va sempre ricordato che il grande piano di Putin per catturare Kiev e annettersi l’Ucraina � fallito gi� nei primi giorni della guerra. Intanto, se l’Ucraina soffre, la Russia non sta molto meglio. Secondo le stime della Nato, i soldati russi che continuano a morire e rimanere feriti sono almeno il doppio di quelli ucraini.

La dittatura di Putin censura e nasconde il dissenso interno. La crisi con la milizia mercenaria Wagner nel luglio scorso ha rivelato per un attimo le gravi debolezze del regime. Vero che due anni fa Kiev aveva liberato oltre 8.600 chilometri quadrati e quest’anno meno di 200, ma per resistere l’esercito russo ha pagato terribili tributi di sangue e materiali. Il piccolo esercito ucraino inoltre � riuscito a semiparalizzare il traffico delle unit� da guerra e della marina mercantile nemiche nel Mar Nero e per contro ha garantito una limitata ripresa dell’export del suo grano via nave. Ancora adesso l’aviazione russa quasi non osa entrare nei cieli ucraini.

Putin facilmente eviter� azioni maggiori sino almeno alla sua rielezione (data per scontata) in marzo. La capacit� di combattimento ucraina dipender� invece sempre di pi� dal sostegno occidentale. Occorre che gli Stati Uniti scongelino gli aiuti. I leader europei hanno in larga parte compreso che la sconfitta dell’Ucraina metter� a rischio i Paesi baltici, la Moldavia e gli equilibri regionali. Per la Ue ci� che avviene a Kiev resta molto pi� importante e vitale che non lo scenario di Gaza.


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30 dicembre 2023 (modifica il 30 dicembre 2023 | 07:31)

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