Ma perch�. �Fuori i sionisti dal corteo�. �Israele fascista, stato terrorista�. � una bella giornata di sole, ci sono almeno centomila persone. Corso Venezia � pieno di anziani che custodiscono la memoria, e di giovani che intendono coltivarne i semi. Associazioni e scolaresche, l’araba fenice della societ� civile milanese che risorge dalle sue ceneri, una sensazione quest’anno ancora pi� accentuata di riscoperta del significato profondo di questa ricorrenza.
Insulti alla Brigata ebraicaUn 25 Aprile di tensione
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Le voci tra i filopalestinesi: Israele fascista. Ma lungo il corteo tanti applausi

E noi dobbiamo raccontare di questo obbrobrio, di questa minoranza e del suo proselitismo che si prendono la scena, che macchiano il 25 Aprile antifascista, gridando fascisti ai figli e ai nipoti di persone morte nei campi di concentramento, ridotti al silenzio, mi raccomando non rispondete alle provocazioni, implorano gli agenti mentre loro sfilano con i cartelli che in alcuni casi riproducono una serie di cifre, quelle incise sui polsi dei nonni ad Auschwitz, a Dachau. �Ficcateveli nel c... quei numeri�.
Alle 14 non c’� pi� spazio neppure per uno spillo, risuonano le note di Bella ciao. Ma non si parte. Non si pu�. Qualcuno lo impedisce. A met� della via, davanti a un negozio di hamburger, una quarantina di esponenti dei Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, altrimenti detti Carc, sigla che si supponeva estinta, o quasi. Pochi, ma aggressivi. Aspettano il passaggio degli �assassini�, cos� urlano nei megafoni.
Cos� non si pu� cominciare. Il sindaco Beppe Sala rimane piantato in mezzo alla banda del Comune di Milano che apre il corteo. Aspetta, come tutti. Loro non si spostano. Le forze dell’ordine non vogliono caricare, non � certo giornata da manganelli. La Brigata ebraica e le altre sigle vengono fatte indietreggiare nel corteo, �per favore, abbassate gli striscioni se potete� � il consiglio impartito dalle forze dell’ordine, e posizionate dietro alle bandiere ucraine, come se queste ultime potessero agire dal lasciapassare.
Una pia illusione. �Dal Donbass alla Palestina, liberazione dalla Nato assassina�, cos� recita il pi� grande degli striscioni dei Carc. Il viale diventa una strettoia. Il passaggio delle varie associazioni ebraiche, �corpi estranei e ostili protetti da un plotone di celerini� e di quelle dei deportati � segnato da insulti vergognosi. �Ottanta anni fa vi hanno bruciato e inceneriti e adesso fate la stessa cosa�.
Quest’ultima frase non proviene dalla bocca di un militante, ma da quella di una signora distinta e ingioiellata, si suppone della buona borghesia milanese. Anche una turista che trascina il trolley cercando il suo hotel dice �ebrei di merda� all’interlocutore con il quale parla al telefono.
I Carc sono l’innesco. Ma non sono pochi quelli che seguono la loro miccia accesa. �Siete come i nazisti�, l’insulto pi� ricorrente. Per fortuna, avremo sempre la tollerante e solidale Milano. Dalle finestre aperte, dai passanti sui marciapiedi e dalla coda del corteo arrivano applausi rivolti alla Brigata ebraica e alle altre associazioni, e ai bambini che portano lo striscione dei Rom e dei Sinti, �sterminati ieri, discriminati oggi�.
Fino a piazza del Duomo, mai vista cos� piena negli ultimi dieci anni. La folla � tale che la coda di un corteo comunque frazionato per tenere il pi� possibile lontane realt� incompatibili tra loro, ci arriver� alle 18, quando tutto � finito. Ma lo spazio davanti al palco � stato occupato fin dal primo pomeriggio. Sindacati di base, centri sociali, Potere al popolo, Giovani palestinesi, gli universitari di Cambiare rotta. La statua di Vittorio Emanuele II � avvolta da una bandiera palestinese.
Sala parla per primo ed � il primo ad essere contestato. � la sorte che tocca a tutti gli ospiti che si alternano sul palco, tranne che ad Antonio Scurati. Lo scrittore legge il suo monologo censurato dalla Rai e al termine viene abbracciato da Elly Schlein, che c’era ma si � vista poco, a differenza dei vertici di Azione e Italia viva che hanno scelto di stare in prima fila con la Brigata ebraica. Il suono di discorsi belli e intensi viene attutito dalle urla. La citazione di Vittorio Foa, l’appello radiofonico di Sandro Pertini e il ricordo del martirio di Bruno Buozzi. L’album di famiglia dell’Italia migliore viene aperto davanti a persone alle quali non importa un fico secco della resistenza, dei partigiani e della �continua rimozione dell’ignominia del fascismo� denunciata dal sindaco di Milano.
Non sono qui per questo. �Fate parlare i palestinesi�, �Israele nazisionista�. Cartelli �prima e dopo� equiparano la svastica del Terzo Reich e la stella di David. Una ragazza di origine nordafricana agita una bambola completamente fasciata in un panno bianco, evidente riferimento al funerale di rito islamico e ai bambini uccisi a Gaza dall’esercito israeliano.
E’ il 25 Aprile pi� bello e anche il pi� brutto, dice un volontario del servizio d’ordine dell’Anpi mentre cerca di frapporsi tra i pi� esagitati e la Celere che fa cordone intorno al palco. Certo, aggiunge un suo collega, per� qualche ragione ce l’hanno, l’anno scorso gli ucraini li hanno fatti parlare. C’� un clima da partita in trasferta, con gli oratori che si ostinano a leggere i loro testi davanti a persone che non ascoltano, ignorando i fischi e gli insulti. Una rabbia che non si attutisce neppure quando il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo chiede all’Italia di riconoscere lo Stato palestinese.
Dopo, ci sar� l’inevitabile corsa da parte delle istituzioni presenti a sminuire, a troncare e sopire. Dispiace sempre a quando le feste vengono rovinate, almeno in parte. Nella piazza del Duomo che si svuota riempiendosi subito di turisti che attendevano il loro turno, resta un gruppo di ragazze che danzano sul sagrato. Ognuna di loro tiene tra le mani un cartello di Da una parte c’� scritto �W l’Italia�. Dall’altra, �libera e antifascista�. cartone a due facce.
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25 aprile 2024 (modifica il 25 aprile 2024 | 23:06)
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