Si apre il tavolo Stellantis: obiettivo un milione di auto nei siti produttivi italiani. Le regioni in pressing, l’azienda promette: l’Italia avrà il più ampio portafoglio di veicoli dell’ultimo decennio
Si è riunito questa mattina per la prima volta il tavolo automotive presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e partecipato da Stellantis, i rappresentanti delle Regioni sede di stabilimenti dell'azienda - Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Emilia-Romagna - le organizzazioni sindacali e Anfia.
«Il tavolo Stellantis che si insedia oggi, rappresenta un punto di svolta per il sistema Paese per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma concreto: invertire il declino produttivo registrato negli ultimi anni in Italia per raggiungere la soglia di un milione di veicoli da parte dell'azienda nei siti produttivi italiani. Dobbiamo destinare tutte le risorse che abbiamo per aumentare la produzione italiana in modo progressivo e continuativo fino a raggiungere quell’obiettivo» ha detto Urso nel corso del tavolo romano a Palazzo Piacentini. «L’anno scorso sono state prodotte in Italia appena 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni e l'80% degli incentivi sono finiti ad auto prodotte all'estero, anche da Stellantis. Questo non può più accadere».
Concetti ripresi anche dal presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, presente a Roma in qualità di coordinatore delle Regioni che ospitano stabilimenti Stellantis: «Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani. L’unica soluzione è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia, a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli».
Da qui l’appello del governatore piemontese: «serve l’impegno di tutti per rilanciare la produzione e arrivare almeno al primo obiettivo di produrre un milione di veicoli in Italia, assegnare a Mirafiori un secondo modello e ancorare a questo territorio la ricerca e lo sviluppo».
Nel corso dell’incontro, spiegano fonti sindacali, l’azienda ha affermato che prosegue l’impegno preso nei confronti del Paese, e di aver mostrato concretamente la centralità dell'Italia nel Gruppo, non solo con l’inaugurazione del Battery tecnology centre e con l’apertura della Hub Circular economy, ma anche con il programma di lancio dei nuovi modelli in produzione previsto da qui al 2026.
Il responsabile di Corporate Affairs Italia di Stellantis, Davide Mele, ha ribadito la volontà di Stellantis di intraprendere un percorso con tutte le parti coinvolte con l'obiettivo comune di sostenere la produzione di veicoli in Italia. Allo stesso tempo, però, il manager di Stellantis ha ribadito, ancora una volta, che è necessario lavorare rapidamente per implementare quei fattori abilitanti che sono fondamentali per il raggiungimento di tutti gli obiettivi. «Oggi - ha commentato Mele - abbiamo riaffermato ancora una volta il forte impegno di Stellantis nei confronti del Paese e la centralità dell'Italia nella strategia globale del Gruppo». Stellantis contribuisce in modo determinante all'economia italiana e alla bilancia commerciale del Paese con un surplus di 11 miliardi di euro dal 2021 al giugno di quest’anno con veicoli prodotti in Italia ed esportati in tutto il mondo. L'ultima novità è la Fiat 500e costruita a Mirafiori ed esportata negli Stati Uniti, ma si può anche sottolineare che l'85% della produzione di Atessa o il 90% delle Maserati prodotte in Italia viene esportata”. Il manager ha poi aggiunto: «Abbiamo presentato un piano condiviso con missioni specifiche per ogni stabilimento che porterà il Gruppo a produrre il più ampio portafoglio di veicoli degli ultimi 10 anni, ampliando l'offerta dei nostri 10 marchi per coprire altrettanti segmenti di mercato. Ma, come viene sottolineato nel piano di lavoro condiviso con il Ministero, per raggiungere gli obiettivi finali – ha aggiunto – al di là del livello di performance di ogni impianto, sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici, come la cancellazione dell'impatto della normativa Euro 7 per la continuazione della produzione di modelli accessibili in Italia, gli incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici per sostenere il mercato e lo sviluppo della rete di ricarica, e il miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell’energia».