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Chi è il nuovo presidente di Taiwan, William Lai: l’orfano di un minatore che dice no a Pechino e sa piangere in pubblico
Il figlio non ha dimenticato i sacrifici fatti dalla mamma per crescerlo e mandarlo all’universit�. �Quando parla di lei si commuove, l’ho visto con gli occhi lucidi che cercava di fermare le lacrime�, ha raccontato un ex ministro. Non � una debolezza: �La sua perseveranza davanti alle sfide della vita privata e politica gli hanno permesso di emergere e non si vergogna di dire da dove � partito�, spiega il collega di partito.
Lai ha studiato medicina, riabilitazione motoria, e si � specializzato alla Harvard University: e in quel tempo vissuto in America che si � scelto il nome William, come cortesia verso i docenti che avevano difficolt� a ricordare e pronunciare Ching-te. Tornato in patria, negli Anni 80 era un medico esperto di cura del midollo spinale, ma quando Taiwan ha cominciato il suo percorso democratico, il dottore � entrato in politica.
� stato deputato allo Yuan legislativo (il parlamento), poi sindaco della citt� meridionale di Tainan. Nel 2017 il grande salto: scelto come primo ministro dalla presidente Tsai Ing-wen. E lo stesso anno, la frase che � diventata famosa e controversa: �Io sono un lavoratore politico per l’indipendenza di Taiwan�. Reso pi� cauto dalle responsabilit� di governo ha corretto la sua posizione: �Non � necessario dichiarare l’indipendenza, perch� Taiwan � di fatto un Paese sovrano e indipendente�. L’aggiustamento � anche un segnale di flessibilit� e pragmatismo diretto agli Stati Uniti, preoccupati di dover difendere un alleato radicale capace di spingere e giustificare l’aggressivit� di Pechino.
Interessante che, nonostante Pechino lo abbia definito �un distruttore della pace�, il Partito comunista cinese non lo abbia messo nella �lista nera� di chi non potr� mai mettere piede sul suolo cinese: qualche analista azzarda che forse Xi Jinping riconosce la forza dell’avversario e vuole tenere aperto uno spiraglio per un ipotetico dialogo. Il nuovo presidente � pi� conservatore della signora Tsai che lo ha lanciato: tutto casa, politica e famiglia, con moglie e due figli, mentre la presidente uscente non � sposata e ha promosso un’agenda inclusiva, aprendo Taiwan, primo Paese dell’Asia, al riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Ma Lai ha la dote dell’empatia. Da premier nel 2018, dovette gestire un terribile incidente ferroviario: 18 morti e 187 feriti gravi. And� sulla scena, parl� con i parenti delle vittime e gli sfuggirono le lacrime. Non fingeva: tornato nel palazzo governativo di Taipei, rispolver� la sua competenza di medico della riabilitazione post-trauma e si fece mandare dai vari ospedali le cartelle cliniche dei ricoverati. �Le studiava, poi chiamava gli ospedali e chiedeva se i superstiti stavano facendo progressi, � andato avanti cos� per settimane, senza dare pubblicit� alla cosa�, ha raccontato una giornalista taiwanese che ha lavorato nel suo ufficio come portavoce. �In quei giorni, il suo ufficio allo Yuan sembrava quello di un direttore sanitario�.
Per�, Lai sa anche urlare con rabbia in pubblico, altro fatto inconsueto nella consuetudine asiatica: durante un dibattito parlamentare sul budget militare ha gridato agli avversari del Kuomintang che volevano ridurlo nonostante la minaccia cinese: �Voi volete la nostra rovina�. Ora che � presidente dice: �Finora abbiamo rifiutato di arrenderci alla Cina e inchinarci all’autoritarismo, questo prova che il destino e nelle nostre mani�.
Lai ha studiato medicina, riabilitazione motoria, e si � specializzato alla Harvard University: e in quel tempo vissuto in America che si � scelto il nome William, come cortesia verso i docenti che avevano difficolt� a ricordare e pronunciare Ching-te. Tornato in patria, negli Anni 80 era un medico esperto di cura del midollo spinale, ma quando Taiwan ha cominciato il suo percorso democratico, il dottore � entrato in politica.
� stato deputato allo Yuan legislativo (il parlamento), poi sindaco della citt� meridionale di Tainan. Nel 2017 il grande salto: scelto come primo ministro dalla presidente Tsai Ing-wen. E lo stesso anno, la frase che � diventata famosa e controversa: �Io sono un lavoratore politico per l’indipendenza di Taiwan�. Reso pi� cauto dalle responsabilit� di governo ha corretto la sua posizione: �Non � necessario dichiarare l’indipendenza, perch� Taiwan � di fatto un Paese sovrano e indipendente�. L’aggiustamento � anche un segnale di flessibilit� e pragmatismo diretto agli Stati Uniti, preoccupati di dover difendere un alleato radicale capace di spingere e giustificare l’aggressivit� di Pechino.
Interessante che, nonostante Pechino lo abbia definito �un distruttore della pace�, il Partito comunista cinese non lo abbia messo nella �lista nera� di chi non potr� mai mettere piede sul suolo cinese: qualche analista azzarda che forse Xi Jinping riconosce la forza dell’avversario e vuole tenere aperto uno spiraglio per un ipotetico dialogo. Il nuovo presidente � pi� conservatore della signora Tsai che lo ha lanciato: tutto casa, politica e famiglia, con moglie e due figli, mentre la presidente uscente non � sposata e ha promosso un’agenda inclusiva, aprendo Taiwan, primo Paese dell’Asia, al riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Ma Lai ha la dote dell’empatia. Da premier nel 2018, dovette gestire un terribile incidente ferroviario: 18 morti e 187 feriti gravi. And� sulla scena, parl� con i parenti delle vittime e gli sfuggirono le lacrime. Non fingeva: tornato nel palazzo governativo di Taipei, rispolver� la sua competenza di medico della riabilitazione post-trauma e si fece mandare dai vari ospedali le cartelle cliniche dei ricoverati. �Le studiava, poi chiamava gli ospedali e chiedeva se i superstiti stavano facendo progressi, � andato avanti cos� per settimane, senza dare pubblicit� alla cosa�, ha raccontato una giornalista taiwanese che ha lavorato nel suo ufficio come portavoce. �In quei giorni, il suo ufficio allo Yuan sembrava quello di un direttore sanitario�.
Per�, Lai sa anche urlare con rabbia in pubblico, altro fatto inconsueto nella consuetudine asiatica: durante un dibattito parlamentare sul budget militare ha gridato agli avversari del Kuomintang che volevano ridurlo nonostante la minaccia cinese: �Voi volete la nostra rovina�. Ora che � presidente dice: �Finora abbiamo rifiutato di arrenderci alla Cina e inchinarci all’autoritarismo, questo prova che il destino e nelle nostre mani�.