«Mia figlia Lucia uccisa a 17 anni da un Suv», l'appello della mamma a Giorgia Meloni: «Non cambiate il codice della strada»
Видео по теме
Angela Bedoni, 64 anni, la sera di Natale del 2004 a Melegnano ha perso la figlia, Lucia Pozzi: «Sicurezza stradale, in 20 anni nulla è cambiato»
Una lettera e un videomessaggio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per «mettere in pausa la riscrittura del Codice della strada» in discussione alla Camera e per invitarla «a riscriverlo con noi». A inviarlo a Palazzo Chigi alcune associazioni di vittime della strada che sottolineano i rischi della riforma targata Matteo Salvini. In particolare, «sarà più difficile controllare la velocità sulle strade perché il testo limita la possibilità di installare autovelox; aumenta i limiti di velocità delegando al governo la possibilità di alzarli e blocca la possibilità di realizzare corsie ciclabili, doppi sensi ciclabili e le sezioni degli incroci dedicati ai ciclisti grazie a un regolamento ad hoc del Ministero». Tra chi ha partecipato all’iniziativa c’è Angela Bedoni, 64 anni, che la sera di Natale del 2004 a Melegnano ha perso la figlia, Lucia Pozzi, allora 17enne, che dopo la messa stava rientrando a casa con due amiche: morì travolta da un Suv guidato da un uomo con troppo alcol in corpo e che andava, in centro città, a 100 chilometri orari.
Come sono stati questi 20 anni senza sua figlia?
«Difficili, soprattutto i primi, in cui io e mio marito, e il fratello di Lucia, Lorenzo, che oggi ha 33 anni, abbiamo dovuto fare i conti con l’idea di aver perso una figlia e una sorella. E di averla persa mentre camminava sul marciapiede e per colpa di una persona che non aveva rispettato alcuna norma».
E che poi non si è fatto neanche un giorno di carcere...
«Esatto. All’epoca, non esisteva l’omicidio stradale quindi lui fu imputato e condannato a tre anni per omicidio volontario. Ma non si fece neanche un giorno dentro, gli tolsero solo la patente per sei mesi perché questo prevedeva la legge».
Qualcosa è cambiato in questi 20 anni?
«Poco: abbiamo questa legge sull’omicidio stradale per la quale, con l’associazione nata dopo la morte di Lucia, abbiamo raccolto le firme. Ma speravo che qualcosa in più cambiasse, a cominciare da un’attenzione diversa su questi temi che dovrebbero essere trasversali. Invece mi sembra che siano a cuore solo ad alcuni».
Cosa intende?
«Non esiste ancora la cultura che “la strada è di tutti”. Pochissime città hanno le strade a 30 chilometri orari, che sono fondamentali. E che la riforma vuole bloccare. Così come gli autovelox: mi offende, e offende tanti che come me hanno avuto una perdita, il fenomeno di “Fleximan”, gente che va ad abbattere i rilevatori di velocità. Ma ridurre la velocità è l’unico modo per salvare le vite, lo dicono i dati».
Cosa ne pensa delle scelte che sta facendo Milano?
«Che non sono abbastanza. Mi spiace non avere tutte le strade a velocità ridotta. Per questo chiediamo a Meloni di ripensarci».
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni giorno nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.