di Giuliano Duchessa
Lewis sta pagando le difficolt� tecniche di una squadra che non ha pi� trovato una direzione. Ha perso la fiducia e paga ancora di pi� il suo stile di guida
Otto punti in tre gare, decimo posto nella classifica piloti, l’ultimo anno di Hamilton con la Mercedes � cominciato in maniera opposta a quello di Carlos Sainz in Ferrari. A Melbourne il sette volte campione del mondo ha concluso con un ritiro a causa di un guasto nella power unit, ma gi� in precedenza il fine settimana era stato difficilissimo con l’esclusione dalla top 10 in qualifica. Che succede a re Lewis? L’ultimo Gp vinto risale al 2021 (Gedda) ma va detto che in questo arco di tempo la Mercedes � riuscita a salire sul gradino pi� alto del podio soltanto in Brasile nel 2022 (con Russell).
Il week end nero di Melbourne
Hamilton era arrivato a Melbourne predicando speranza: �La W15 ha le caratteristiche giuste di un’auto da corsa rispetto alle precedenti due vetture. Due anni fa in Bahrain ci siamo resi conto che la W13 aveva potenzialmente molto carico aerodinamico, ma solo idealmente. Il porpoising ci ha costretto a tagliare 90 punti per non impazzire�. Un numero astronomico considerando che parliamo di oltre il 25% di downforce verticale, una scelta dalla conseguenze drammatiche per il concetto delle zero-pance. Nonostante il drastico cambio di filosofia tecnica, deliberato la scorsa estate da James Allison, Hamilton sta ancora lottando con la sua vettura, per il terzo anno consecutivo.
La macchina � troppo sensibili ai cambi di altezze
Il disegno � cambiato ma i problemi sono rimasti. Russell si sta adattando solo un p� meglio, mentre Lewis fa fatica con la eccessiva rigidit� meccanica. La W15 per ora � la vettura pi� sensibile alle altezze, questo spiega la tendenza a recuperare consistenza in gara quando l’auto deve girare molto pi� lenta e rimane pi� alta da terra. Eppure le premesse sembravano migliori di cos�, alcune soluzioni della W15 erano apparse interessanti, i tecnici avevano cercato di spingere in alcune aree tipo il design dell’ala anteriore. �Ci abbiamo pensato anche noi, sulla carta una buona idea ma che a conti fatti non ci sembrava ripagasse pienamente delle risorse impegnate� aveva osservato la concorrenza. Con questa generazione di vetture i piloti chiedono sempre la stessa cosa, un’auto facile da guidare, prevedibile e stabile in gara sugli pneumatici per controllarne l’usura. Il comune denominatore in questo avvio di stagione � stato invece la difficolt� di presentarsi in pista con impostazioni di base in grado di centrare la giusta finestra operativa della nuova monoposto, una vettura rimasta per certi aspetti indecifrabile. Capace di stupire, fin qui, ma in senso negativo.
Le simulazioni non tornano
Lo stesso Toto Wolff aveva denunciato una carenza negli strumenti di correlazione: �C’� qualcosa di fondamentale che non torna in fabbrica�. Ogni team crede di aver fatto un buon lavoro, almeno finch� non si confronta con gli altri. Ma apparentemente il lavoro svolto a Brackley sembrava buono cos� come le sensazioni iniziali piene di ottimismo. Forse � esagerato, tuttavia sembra di rivivere le immagini della Ferrari di un anno fa, inchiodata dal saltellamento, condannata a giocare con assetti sperimentali in molte occasioni, cos� come ha fatto Hamilton nelle ultime corse. Gli ingegneri, dopo aver visto l’auto nei curvoni di Jeddah sono tornati alla versione �da pavimento�, usata nei test di Sakhir.
In cerca di una rotta
� stato un passo indietro in termini di correlazione in galleria, nella speranza di farne altri pi� velocemente in avanti. Sir Lewis � stato certamente il primo a spingere gli ingeneri in una direzione diversa gi� due anni fa, per riportare in alto le prestazioni. Il cambiamento c’� stato, tuttavia lui pare sia destinato a vivere un lungo anno di transizione prima di arrivare in Ferrari. Ogni team ha la sua �coperta�, non � mai infinita, certe volte servono nuove idee per allungarla. Critiche dall’esterno, anche per un team che ha vinto moltissimo e ha dimostrato di rimanere sempre molto fedele alle sue idee. In quest’ottica si possono interpretare gli acquisti dell’ ex Haas e Ferrari, Simone Resta, da sempre in ottimi rapporti con Allison, oltre all’ingaggio di Enrico Samp�, ingegnere di lungo corso e team leader della simulazione di Maranello.
Gli esperimenti di Lewis
C’� anche un altro fattore. Hamilton fa sempre esperimenti su impostazioni e assetti perch� ha la giusta esperienza per comprendere e indicare velocemente se c’� una direzione buon. Glielo consentono, ma fra poco non potr� pi� accedere agli strumenti pi� avanzati e ai piani del 2025. Ma chi lo conosce sa che non ha dimenticato come tornare al vertice, sottovalutare i campioni � sempre un errore. Il caso Alonso, ancora competitivo a 42 anni, lo insegna.
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