Il direttore tecnico della Nazionale di atletica, Antonio La Torre: �Jannik ha un appoggio pi� di avampiede rispetto ai rivali e questo gli permette cambi di direzione rapidissimi. Poi ha una genetica da fuoriserie�
Direttore tecnico della Nazionale di atletica, Antonio La Torre ha insegnato Metodologia dell’Allenamento alla Statale di Milano formando diversi preparatori di tennisti di alto livello.
Professor La Torre, come valuta il Sinner che ha vinto il suo primo Slam?
�Due cose mi colpiscono a prima vista del suo cambiamento: l’agilit� straordinaria in un corpo cos� alto e longilineo ma soprattutto la sua capacit� di scivolare, direi quasi di pattinare su ogni superficie di gioco�.
Cominciamo dalla prima?
�Come inevitabile viste struttura, et� e livello di competizione, Sinner lo scorso inverno ha dovuto lavorare sul potenziamento. L’aumento di massa � visibile da un esperto ma certo non clamoroso. I coach Vagnozzi e Ferrara hanno fatto un lavoro eccellente�.
Da cosa lo deduce?
�In giocatori molto alti e con gambe lunghe questo � un processo a rischio: rischi di infortunarti, rischi diventare lento negli spazi stretti dove invece lui � migliorato tanto. Evidente che il lavoro � stato dosato con estrema cura e sempre sul piano dinamico�.
Lo scivolamento?
�� clamorosamente efficiente: lui non corre, scivola. Ho una mia teoria: la fluidit� di scivolamento credo derivi dalle ore passate sugli sci. Quando da bambino memorizzi i cambi di pendenza sulla neve e gli intervalli tra le porte dello slalom la tua capacit� di valutare e gestire gli spazi verso rete, ad esempio, diventa superiore. Uno slalomista sa adattarsi ad ogni tipo di neve, lui a terra battuta, cemento ed erba�.
Altre cose?
�I piedi, a cui pochi guardano. Jannik ha un appoggio pi� di avampiede rispetto ai rivali e questo gli permette cambi di direzione rapidissimi. Poi c’� un altro aspetto, ancora pi� importante: la sua velocit� di corsa in arretramento verso fondo campo, senza mai perdere equilibrio. Un conto � correre a rete, un conto fare retro running, molto pi� faticoso e complicato. Se sei bravo come lui, ci arrivi con tempismo e lucidit�.
Sinner ha rimontato una situazione complicata in un match tirato e lunghissimo.
�Per conformazione fisica Jannik non pu� avere il massimo consumo di ossigeno (VO2max) da mezzofondista di alto livello Nadal (oltre 6 ml/lt/min, dicono gli studi) ma sa smaltire l’acido lattico in modo super efficiente e lo capisci da come mantiene lucidit� impeccabile dopo ore di match�.
� una dote naturale o allenabile?
�� una dote naturale: oltre a ringraziare i suoi genitori per la libert� che gli hanno dato, dovrebbe farlo anche per la genetica da fuoriserie�.
Come l’aspetto mentale si interfaccia con l’allenamento?
�In modo profondo. Gli studi pi� recenti mostrano come pi� che valutare la resilienza come si faceva un tempo bisogna lavorare sulla durability che mette assieme componente mentale e fisica. E in un tennista come Sinner, sottoposto a sforzi intermittenti e violenti, la testa viene aiutata a prendere decisioni con lucidit� da un allenamento in circuito studiato millimetricamente. Sinner � passato da un servizio formidabile con buona risposta all’avversario ad un servizio formidabile con secondo colpo eccellente�.
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29 gennaio 2024 (modifica il 29 gennaio 2024 | 07:27)
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