Sinner: da Vagnozzi a Cahill la sua squadra vincente. Ecco chi sono

La seconda famiglia di Jannik Sinner, che ha appena vinto l’Australian Open 2024, � un blocco monolitico come quell’abbraccio commosso dopo essere entrato nella storia del tennis e dello sport italiano. Si alzano tutti insieme nel box come fossero legati da un filo, ma c’� un’eccezione. Uno di loro quattro, Darren Cahill, il supercoach di ghiaccio, capita di vederlo in piedi qualche istante in pi�, ma poche parole: bastano un paio di sguardi. A giugno saranno due anni di matrimonio tra Jannik e Darren, che in precedenza ha lavorato tra gli altri con Agassi, con Hewitt (diventato numero uno del mondo sotto la sua gestione) e Simona Halep. La separazione con Riccardo Piatti, avvenuta proprio dopo l’Australian Open del 2022, era ancora fresca, e il team del primo Sinner adulto in fase di ristrutturazione.

Il primo tassello era stato Simone Vagnozzi, 40 anni, marchigiano, premiato a inizio dicembre dal sindaco di Castorano (Ascoli Piceno) come avesse vinto lui la Coppa Davis. S�, perch� nella crescita di Sinner c’� tantissimo di un ragazzo che a livello di doppio raggiunse il numero 74 nel ranking ma che in singolare non si � mai spinto oltre la posizione numero 161. Vagnozzi, a 32 anni, quando tanti colleghi sarebbero stati ancora nel pieno di una carriera a girare il mondo e giocare Challenger, ha scelto di iniziare il secondo set, diventando allenatore e catapultando Marco Cecchinato fino alla semifinale del Roland Garros. Poi una joint venture tutta ascolana, con Stefano Travaglia, fino a una scelta, quella di Sinner, che nei giorni successivi alla sua ufficializzazione cre� anche un discreto scetticismo. Ma i risultati hanno detto totalmente altro. Il tennis si gioca da soli, massimo in due, ma i campioni viaggiano in squadra. C’� la componente legata al gioco - ovviamente essenziale -, ma c’� anche la cura di una macchina che per reggere questi ritmi deve essere sempre perfetta.

Con Vagnozzi e Cecchinato c’era anche Umberto Ferrara, il preparatore atletico, che ora segue Sinner e ne cura anche l’alimentazione. La collaborazione � iniziata, cos� come quella con Cahill, nell’estate del 2022, quando Jannik non era ancora in top 10 e alle prese con infortuni di varia natura: dalle vesciche alle caviglie, fino all’anca. Nell’immediato post-Piatti, Sinner si era affidato a un altro team di specialisti, prima di scegliere Ferrara. E successivamente, pi� o meno un anno fa, sarebbe arrivato anche un nuovo fisioterapista, Giacomo Naldi, il quarto moschettiere nel box di Melbourne, passato dal basket (all’attivo sei stagioni da fisioterapista della Virtus Bologna) al tennis e da un rosso all’altro, da Mannion a Sinner, conosciuto a Casalecchio in un periodo di recupero da un infortunio alla caviglia. L’intesa c’� stata fin da subito, con Naldi - segnalato a Sinner proprio da Ferrara - che ha iniziato a seguire l’altoatesino in giro per il mondo, con un’eccezione. Quella del torneo di Wimbledon: Giacomo doveva sposare Laura.

In quattro erano in prima fila, ma non sono gli unici che lavorano con Jannik, a tutti gli effetti sempre pi� un’azienda che ha da pochi mesi accolto anche un fan club, quello dei Carota Boys. Subito dietro Vagnozzi, Cahill, Ferrara e Naldi, ma partecipe di quell’abbraccio, c’era Alex Vittur, ex tennista di Brunico, che � pi� di un manager: un amico d’infanzia, a cui i genitori (non presenti a Melbourne) hanno affidato la loro creatura d’oro prima che diventasse quello che � diventato. Nel catino della Rod Laver Arena non c’era invece Maria Braccini, la fidanzata di Sinner: un rapporto che soprattutto sui social Jannik ha sempre voluto tenere �basso�, assecondato da Maria che ha 203mila follower ma ha il profilo privato. Erano per� insieme a San Siro per Milan-Borussia Dortmund, poche ore dopo il trionfo in Coppa Davis. E’ stato persino strano vederli insieme.

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