Marc Marquez, debutto con la Ducati: «La moto mi segue bene, è più naturale»

di Paolo Lorenzi

Il campione spagnolo si trova bene con la nuova moto e fa subito segnare uno dei migliori tempi della giornata

Marc Marquez, debutto con la Ducati: «La moto mi segue bene, è più naturale»

Si affaccia Gigi Dall’Igna, il capo di Ducati Corse, all’apparenza imperturbabile. Fuori dal box giornalisti e fotografi scrutano ogni gesto, a caccia di un dettaglio rivelatore: il primo test di Marquez sulla Ducati � la notizia del giorno, a Valencia, dopo la sbornia di emozioni e feste di domenica. Dentro il box, pap� Juli� osserva il monitor dei primi tempi del figlio - quale? Ne ha due nella stessa squadra -, uno appena salito sulla Desmosedici del team Gresini. Qualche giro e lo spagnolo rientra, tutti aspettano che si levi il casco. C’� un silenzio enigmatico, sospeso, carico di attesa. Lui sorride e l’aria si fa pi� leggera. Il sorriso del Joker, liberatorio per se stesso e tutti quello che aspettavano, tra ansia e curiosit�, le prime impressioni sul debutto dell’anno (forse del decennio).

Parla in inglese Marquez, con gli uomini del sua nuova squadra, lui che padroneggia un italiano fluente. E’ Il riflesso condizionato di tanti anni passati in Honda, l’abitudine a esprimersi nella lingua universale dei tecnici, l’eredit� del suo passato recentissimo, il riflesso di un capitolo lungo 11 anni. Ci sar� tempo per apprezzare lo spirito romagnolo del team faentino. La telecamera insiste su di lui, i microfoni catturano il primo, lungo discorso coi tecnici: �La moto mi segue bene, � pi� naturale�, lo dice mimando il comportamento della Ducati. Il ghiaccio � rotto, il lavoro pu� cominciare. Ci sono tante cose da sistemare, regolazioni da aggiustare, una moto da adattare alle sue leve, cos� diverse da quelle del campione del mondo, pi� alto di un paio di spanne. Lui � pi� simile a Martin che gli ha riservato un benvenuto amichevole al suo arrivo in pista. I neo compagni di marca si sono salutati con uno scambio di caschi che vale una stretta di mano. L’incidente di domenica � superato, Marquez ha capito e perdonato l’irruenza del pilota Pramac, infiammato dal fuori pista e da una rimonta sfumata. Gli altri piloti osservano, tra curiosit� e indifferenza simulata. Marquez pu� spostare gli equilibri del prossimo mondiale, lo sanno tutti.

Intanto la Ducati ha incassato una doppia dose di attenzioni, dopo la vittoria del mondiale piloti con Bagnaia (in pista con la moto del 2024), e altri debutti da osservare con attenzione: sulla moto bolognese del team Pramac, accanto a Martin, arriva anche Morbidelli, preso dalla Yamaha, mentre Di Giannantonio sale su quella di Marini che ha lasciato il team di famiglia, il Mooney VR46 scioccando il fratello Valentino, per l’avventura in Honda al posto di Marquez. Ma l’osservato speciale � Pedro Acosta che ha rifiutato l’appellativo affibbiatogli dalla critica, di �nuovo Marquez�. Io sono �il nuovo Acosta�, ha precisato con l’orgoglio di chi vuole mostrarsi subito all’altezza. A met� giornata il neo campione della Moto 2 pagava solo un secondo e mezzo di ritardo dal tempo migliore, segnato da Vinales con l’Aprilia. Subito dietro Maverick, Marc Marquez, davanti a Martin. La sfida � cominciata.


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28 novembre 2023 (modifica il 28 novembre 2023 | 14:25)

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