
Mes e Patto stabilità, opposizioni unite chiedono audizione Giorgetti. E Salvini lo difende: “Scelta coerente, non esce indebolito”
Dopo l'approvazione del nuovo Patto di stabilità e crescita Ue e dopo la bocciatura in Italia alla Camera della ratifica del Mes, è "necessaria e urgente una informativa del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, da svolgere nella Commissione da lei presieduta già in occasione dell'esame della Legge di bilancio 2024". La richiesta al presidente della commissione Bilancio arriva compatta da un fronte comune delle opposizioni: Pd, M5S, Iv e Azione. Sui social arriva una frecciata al ministro dal deputato di Italia viva Luigi Marattin: Giorgetti reclama di essere lui a decidere sulle proprie dimissioni? “Mi sembra giusto. Visto che sul resto non decide nulla, almeno su una cosa facciamogli provare come ci si sente a decidere qualcosa”, afferma Marattin. E Pier Ferdinando Casini, su Facebook, non cita esplicitamente Giorgetti ma scrive sornione: "Corsi e ricorsi della politica... Ricordo molto bene negli anni '80 un leader importante della Dc che, a proposito di un esponente di governo dell'epoca, mi diceva:'è un uomo intelligente, ma non è un ministro di polso, al massimo di polsino".

A difendere il ministro leghista interviene il leader del Carroccio, Matteo Salvini: non esce indebolito, dice, perché “abbiamo fatto quello che era giusto fare, ne sono assolutamente orgoglioso”. E rivendica una “scelta coerente”. Con Giorgetti “abbiamo condiviso, scelto e fatto tutto per il bene degli italiani. Ero con lui ieri, lascio che i giornali scrivano quello che desiderano”.

Dice il segretario del Carroccio: “La Lega ha sempre avuto la stessa idea da 10 anni a questa parte. Abbiamo sempre votato nella stessa maniera e il Governo ha avuto una maggioranza compatta”. Forza Italia, in realtà, ha deciso di astenersi e Tajani ha dovuto faticare per tenere compatto il gruppo dei deputati, nel quale invece c’erano forti spinte verso il voto a favore della ratifica era ampiamente comunicata. Ma questo, secondo Salvini, “non rappresenta nessun problema”.

Sulla possibilità che ci sia un 'caso Italia' in Europa sul Mes, il leader della Lega Matteo Salvini ha detto “no, assolutamente”. "L'economia italiana è solida - ha aggiunto -, cresciamo di più dei francesi e dei tedeschi. Il Mes era uno strumento inutile, non utilizzato, superato, dannoso. Un pensionato o un operaio italiano avrebbero dovuto pagare per salvare una banca tedesca, quindi il Parlamento ha esercitato il suo diritto democratico di bocciare uno strumento inutile e dannoso e lo spread è sceso. Abbiamo fatto quello che era nostro dovere fare per difendere il lavoro e i risparmi degli italiani”.