DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME - La geografia delle trattative si sposta tra Parigi e Doha, da l� verso Il Cairo dove gli americani sperano si possa raggiungere un’intesa �nei prossimi giorni�, cos� almeno dichiara Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza nazionale.
Israele, Netanyahu: «Pronti a liberare i detenuti ma dovranno andare in Qatar»
L’accordo prevede sei settimane di tregua per 40 ostaggi. Il premier israeliano ribadisce che in ogni caso l’operazione militare a Rafah si far�. Le proteste anti-Bibi

La citt� pi� importante sulla mappa sembra per� restare Rafah, gli ultimi chilometri quadrati della Striscia sul confine con l’Egitto. Perch� Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ribadisce che l’operazione militare in quel quadrante �ci sar� anche se arriviamo a un accordo, verr� solo rinviata e dopo — annuncia nelle interviste alle televisioni americane — mancheranno solo poche settimane alla vittoria totale�.
Gli analisti si domandano se continuare a calcare con i proclami sull’offensiva — nonostante l’opposizione espressa dalla Casa Bianca — sia una tattica per spingere i capi fondamentalisti ad accettare le condizioni: �Voglio trovare il modo per far tornare i rapiti ma Hamas deve ridurre le richieste deliranti�, dice il premier. Fonti saudite avevano lasciato trapelare che i jihadisti erano disposti ad accettare una pausa temporanea di sei settimane e il ritiro parziale dall’esercito che lascerebbe solo i centri principali. Ipotesi smentita dai portavoce: �Le parole di Netanyahu dimostrano che non cerca un accordo�.
Ismail Haniyeh, il leader ospite degli agi offerti dall’emiro del Qatar, sta comunque portando avanti le discussioni con i mediatori egiziani. La prima fase dell’eventuale patto prevede il rilascio di 40 tra i prigionieri israeliani considerati ancora in vita in cambio di una pausa nei combattimenti di 6 settimane assieme alla scarcerazione di detenuti palestinesi. Netanyahu avrebbe posto come clausola che quelli condannati a pene pi� gravi vengano subito deportati in Qatar.
Il presidente Joe Biden e la comunit� internazionale ha fretta, vuole che la tregua entri in vigore prima di Ramadan, il mese sacro per i musulmani che quest’anno inizia attorno al 10-11 marzo. La fame e la disperazione hanno ancora meno tempo, i palestinesi uccisi sono quasi 30 mila: gli abitanti sfollati all’inizio di questi 142 giorni di guerra e tornati nel nord di Gaza scavano tra le macerie per cercare cibo, sarebbero arrivati a mangiare animali morti da settimane, scrive l’agenzia di stampa Reuters. In quelle zone e attorno a Gaza City le truppe si ritrovano ad affrontare i paramilitari fondamentalisti nonostante lo Stato maggiore le consideri in gran parte sotto controllo, l� � iniziata l’invasione di terra una decina di giorni dopo i massacri perpetrati dai terroristi palestinesi il 7 ottobre.
Durante le manifestazioni di sabato sera a Tel Aviv la polizia ha arrestato una ventina di dimostranti ed Ehud Barak, l’ex primo ministro laburista e il soldato pi� decorato della Storia del Paese, incita la gente a non mollare la protesta: �Servono 30 mila cittadini accampati davanti al Parlamento per tre settimane giorno e notte — commenta alla radio —. A quel punto Bibi capir� che deve andarsene. Preferisce apparire come un leader forte e per questo � pronto a rischiare la vita degli ostaggi�.
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25 febbraio 2024 (modifica il 25 febbraio 2024 | 22:09)
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