Il Pentagono avvisa: gli Houti hanno ancora un vasto potenziale per lanciare attacchi contro il traffico navale in Mar Rosso ed obiettivi nella regione. Infatti, sono state messe in conto nuove sorprese.
Target mobili, ritorsioni e alleanze: perché gli Houthi sono un pericolo
Secondo gli esperti l’opzione militare non risolve la minaccia. Il gruppo yemenita ha un’agenda che va oltre Gaza e sono in grado di colpire le basi Usa nell’aerea

I TARGET I raid di rappresaglia anglo-americani hanno riguardato una sessantina di siti nello Yemen, centrati con oltre 150 tra bombe e cruise Tomahawk. Lo strike, per�, ha neutralizzato solo il 20/30 per cento dei sistemi bellici. Diversi analisti evidenziano: non � facile individuare tutti i target; i miliziani si aspettavano da tempo una ritorsione ed hanno avuto tempo di proteggere i loro equipaggiamenti; molti sistemi sono �mobili�, su lanciatori, mimetizzabili; il movimento sciita ha esperienza bellica, maturata con il conflitto con sauditi-emirati, poi perfezionata dalla consulenza iraniana ed una grande capacit� di militarizzare la popolazione; il territorio aspro � dalla loro parte, offre nascondigli, e soprattutto domina la rotta marittima. Tutti gli esperti ribadiscono che l’opzione militare – con iniziative limitate - non pu� da sola risolvere la minaccia, al massimo ne riduce la portata. E forse neanche quello. I militanti hanno un’agenda che va ben oltre la tragedia di Gaza, diventata l’ultimo pretesto per rilanciare se stessi quali protagonisti in grado di dettare condizioni.
LA VENDETTA Gli Houthi hanno minacciato vendetta indicando di avere un �banco bersagli� composto dalle basi alleate nella regione. La scelta dove portare il colpo � ampia vista la presenza statunitense in molti Stati vicini. Tuttavia, i separatisti yemeniti non hanno interesse ad aprire fronti con tutti ed allora possono restringere il tiro su alcune zone. Il Bahrein, che ospita il Comando della V Flotta statunitense, � parte della coalizione. A Camp Lemmonier, grande installazione a Gibuti usata dagli americani per le attivit� in Mar Rosso/Corno d’Africa, nelle ultime settimane � stato intenso l’arrivo di aerei cargo. Israele, l’avversario primario. Le stesse unit� dell’Us Navy e della Royal Navy che pattugliano la via d’acqua. Ovviamente ci sono le �piste� in Arabia, Qatar ed Emirati ma agli Houti non conviene politicamente colpirle in quanto c’� un dialogo in corso con regimi rimasti prudentemente fuori dalla ritorsione decisa da Joe Biden. Secondo fonti citate dal New York Times, la dirigenza della fazione sciita sarebbe divisa su cosa fare, differenze che possono essere regolate �in famiglia� visto che la leadership � composta da un clan di fratelli e cugini guidati da Abdelmalik al Houti.
LE NAVI Un paio di note. La nave spia iraniana Behshad, sospettata di facilitare le incursioni yemenite, si sarebbe spostata a sud di Bab el Mandeb. Non � chiaro quanto la nuova posizione incida su eventuali operazioni dei miliziani. L’ altro spunto riguarda alcuni cargo in transito che precisano via web di avere a bordo �solo personale cinese�. Una segnalazione rivolta alle �vedette� Houti (e a quelle iraniane) in modo da evitare di finire sotto il fuoco. Misura pragmatica in acque molto mosse: uno degli ultimi tiri di missili ha sfiorato una petroliera russa, un errore da parte degli yemeniti.
COMMANDOS Gli Stati Uniti hanno confermato la morte di due Navy Seals al largo delle coste della Somalia. I commandos – sostiene la versione ufficiale – sono annegati mentre cercavano di salire a bordo di un battello per un controllo, missione frequente in quest’area legata al contrasto di traffici di armi. L’episodio � avvenuto nelle stesse ore del blitz ma un portavoce ha escluso che l’attivit� dei militari deceduti fosse collegata, in qualche modo, alla rappresaglia.
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14 gennaio 2024 (modifica il 14 gennaio 2024 | 11:10)
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